16/12/07

Visti dall'America

Cari amici e lettori, riporto di seguito il contenuto dell'ultima newsletter inviatami ieri da Agostino Quadrino, presidente di Garamond, che reputo interessante come terreno di discussione.

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Carissimo/a,visto l'interesse che evidentemente il tema della mia ultima newsletter suscita fra insegnanti, formatori ed educatori e le molte email di replica che mi sono pervenute e di cui ringrazio, ho pensato di offrire un ulteriore elemento di analisi e discussione per tutti noi.

Sul Blog di Garamond ho pubblicato la traduzione integrale in italiano dell'articolo del New York Times sulla situazione italiana, che sta facendo tanto parlare e su cui invito tutti a dare il proprio contributo di riflessione e opinione.

Fra i tanti commenti di chi sta da sempre nei piani alti del potere letti in questi giorni, permettetemi di citare solo uno che mi ha colpito in modo particolare: quello di Luca Cordero di Montezemolo che su "La Repubblica" di oggi ci fa sapere che fra le sue preoccupazioni c'è quella del "divario tra ricchi e poveri", deplorando che il paese sia diviso fra "chi produce, lavora e rema e chi sta seduto a poppa".

Esilarante e surreale, considerato che sta parlando uno dei maggiori protagonisti dello scenario pubblico italiano descritto dal giornalista americano.

Magari un giorno il nostro preoccupato presidente di Confindustria ci racconterà a quanto assomma il divario fra il reddito di un insegnante, di un impiegato o di un operaio e quello di una persona come lui, che ricopre la carica di presidente della Fiat, della Ferrari, della Fiera di Bologna, della Maserati, della LUISS e quelle di consigliere di amministrazione del quotidiano "La Stampa", di PPR, di Tod's, di Indesit, di Campari e del Bologna Calcio.

Arrivederci (rileggerci) sul blog!




Agostino Quadrino

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La newsletter che Agostino Quadrino cita all'inizio del suo intervento si riferisce ad alcune sue considerazioni manifestate in relazione al tema dell'innovazione nel settore della conoscenza, della formazione e dell'istruzione.

Egli, in pratica, afferma che il gotha del business mondiale, il World Economic Forum (WEF) che si svolge ogni anno a Davos, in Svizzera e che seleziona le migliori fra le aziende che hanno sviluppato tecnologie innovative nell'area dell'energia, delle biotecnologie, della salute e dell'informatica, ha premiato quest’anno la Wikimedia Foundation, nota per essere la “madre” di Wikipedia e altre 38 aziende che si sono distinte per creatività, innovazione, capacità di visione e impatto a lungo termine. 23 sono statunitensi, con una buona rappresentanza di israeliane, inglesi, canadesi, francesi, svizzere, tedesche, indiane, olandesi e russe. Nessuna italiana.

Quadrino afferma che tale risultato non è un caso, visto il panorama un po’ desolante che emerge quando proviamo a mettere il naso fuori dalle rassicuranti mura domestiche e a confrontare quello che nel campo dell’innovazione tecnologica si fa in Italia con ciò che si fa altrove. Siamo, infatti, indietro non solo rispetto a Germania, Francia o Inghilterra, ma, nel campo delle tecnologie educative, ad esempio, siamo nelle posizioni di retroguardia anche rispetto a Polonia e Romania.

La recente edizione di Online Educa Berlin lo dimostra ampiamente. Si tratta del più importante appuntamento annuale di tutte le società, gli enti (governativi e non) e i professionisti che si occupano di innovazione nel campo dell’educazione, dell’istruzione e della formazione, con particolare attenzione dedicata all' E-learning e ai Learning Object.

Quadrino conclude chiedendosi se c’è qualche politico, sindacalista, dirigente pubblico, imprenditore o manager privato che abbia interesse ad evitare l’inarrestabile declino del paese nel campo della conoscenza e dell’innovazione, pensando un po’ meno alla sua poltrona, ai suoi profitti o ai suoi benefit e un po’ più a quello che sarà l’Italia dei nostri figli e nipoti...


E voi cosa ne pensate?

3 commenti:

  1. Annarita almeno in Italia secondo me non ci sarà mai alcun ente pubblico disposto a mettere gratis conoscenza in rete, basta vedere le schifezza del portale italia.it costato la bellezza di 45milioni di euro, roba che un bambino con 100 euro lo avrebbe fatto meglio.
    In italia ognuno pensa alla sua pagnotta e a prevalere sull'altro, se si continua così non si va da nessuna parte :(

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  2. Eh, Raffaele, hai toccato una nota dolente: il portale Italia.it. Una vera vergogna, uno spreco disonesto.

    Purtroppo ciò che pensi è la realtà dei fatti e questo mi rattrista profondamente perché assistiamo ad un degrado inarrestabile del tessuto del Paese e mi chiedo che cosa potremmo fare per impedirlo. Ma non ho una risposta, voglio dire che saprei benissimo cosa fare: mandare a casa, con un colpo di spugna, i politici attuali senza distinzione alcuna e sostituirli con linfa nuova. Ma ci vorrebbe la bacchetta magica...

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  3. Più che la bacchetta magica ci vorrebbe una ruspa per spazzarli via :P

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