07/04/09

Terremoto: Una Spigolatura Intelligente...

Cari lettori, riporto di seguito una intelligente spigolatura sul terremoto, presa dal blog del mio carissimo amico Mauro, matematico di rara arguzia e preparazione. La pubblico perché riflette anche il mio pensiero.

Scrive il caro Mauro.
Sì, noterete l'immagine diversa dalle solite spigolature, ma direi che questa è più appropriata...


Sono rimasto sbigottito davanti al TG1 delle 13.30 di martedì, che ha chiuso una litania di pianti e rovine leggendo le cifre trionfali degli ascolti dovuti al terremoto. Ma chi sono questi esaltati, accecati dalla vanità, che si vantano (neanche fosse stato il successo di un telefilm o di un varietà) di avere fatto semplicemente il loro dovere di giornalisti del servizio pubblico? In Abruzzo i morti sono morti per permettere all’oramai ex direttore Riotta di pavoneggiarsi? Un minimo di senso della decenza, no?

Dopo di che ho inteso alla radio un imbecille ministro dire che il terremoto ha distrutto il mito del cemento. Quel ministro idiota non sa (ma sono certo che finge di non sapere) che non è stato il cemento a cedere, ma sono state la cattiva progettazione della costruzione, o la composizione del cemento o la scarsa (per non dire inesistente) presenza del ferro nel cemento armato, ad aver ucciso oltre duecento persone. Questo è il problema che angoscia chi non è aprioristicamente contrario alle centrali nucleari o ai ponti, come quello in via di progettazione per una delle più pericolose zone sismiche europee, Messina/Reggio Calabria. In teoria, come dimostrato in Giappone o in California, si possono costruire edifici capaci di resistere a sismi ben più violenti di quello che ha devastato l’Abruzzo. Ma in pratica, chi controllerà che le norme, la qualità e la composizione dei materiali siano corrette nella futura edificazione di centrali nucleari o di ponti?

E, dulcis in fundo, mi tocca sorbirmi la litania del Cdg che snocciola cifre sui soccorsi, sui salvati e sui morti (toppandoli clamorosamente, com’è ovvio), neanche fosse lui il capo della Protezione civile (che peraltro gli sedeva al fianco). A Milano c’è un proverbio (e mi scusino gli amici milanesi se sbaglio, ma io lo ricordo così): Offelée fa el tò mestée ("Pasticcere, fa’ il tuo mestiere"). Ma già, lui è il nostro papà e in questi casi ci invita ad andare tutti al mare (come ha fatto con i senzatetto abruzzesi...), che ghe pensa lü...
*****
Che cosa ne pensate? Io sottoscrivo in pieno...

9 commenti:

  1. Si, ho sentito anch'io questi numeri, accanto a quelli dei disperi, dei feriti, dei senzatetto.....Per la serie: "tutto fa spettacolo". Buonanotte Annarita.

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  2. Mi fa ricordare una riflessione che avevo fatto in uno dei miei libri: una volta i giornalisti si litigavano nelle redazioni per non andare in zona di guerra, oggi invece, si litigano per andarci perché sembra ormai che sia la via più corta per essere famosa e forse per fare uno scoop.....penso che bisogna darsi una regolata!

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  3. Ti devo dire che anche quello delle 20 di questa sera ha concluso nella stessa maniera, sciorinando cifre di telespettatori, ma non solo anche la percentuale di share guadagnata da Bruno Vespa nello speciale di iersera.
    Io, che stabvo a tavola, sono sbottata in una espressione di rabbia ma anche di desolazione...fino a questo punto???????
    ciao
    fra

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  4. Condivido tutte le parole di questa riflessione.

    A me non è piaciuto neanche che il grande capo ha rifiutato gli aiuti internazionali...

    "Quanto agli aiuti dall’estero, il premier, ringraziando i paesi stranieri per la loro solidarietà, ha comunque ribadito l’invito a non inviare in Abruzzo i loro aiuti. Siamo in grado di rispondere da soli alle esigenze, siamo un popolo fiero e di benessere e li ringrazio ma bastiamo da soli”.

    "Siamo un popolo di benessere, questo dice il grande capo, forse allude al suo"!

    Buona giornata, ciao.

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  5. Ho sentito anch'io tale nefandezza.
    Vi prego di venire a leggere una tetimonianza di una mia amica, coinvolta in questa tragedia...

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  6. Oramai i media vivono sulla speculazione delle tragedie e al giorno d'oggi la notizia di una donna che piange il marito morto nel terremoto vale più di cento notizie normali. Buona vita. Viviana

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  7. Care amiche, purtroppo così vanno le cose qui in Italia.

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  8. Che tristezza, forse è per questo motivo che sono mesi che guardo veramente poca televisione, l'informazione me la cerco altrove....
    Riescono a trasformare le tragedie in spettacoli.....sono senza parole!
    Ciao, roberta.

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  9. Numeri,numeri...ma si rendono conto che qui si tratta di PERSONE?!?!
    Evidentemente no, lo scoop prima di tutto,con le interviste strappalacrime e tutto il resto.
    Cara Annarita, le testimonianze dei nostri comuni amici blogger la dicono molto più lunga,ma soprattutto...vera!

    Ciao, un caro saluto.

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