11/03/10

L'Arte Russa Al Tempo Degli Zar

Cari lettori, vi segnalo l'ultimo eccellente post dedicato all'arte russa dalla carissima Maria Rosaria Di Lella sul suo splendido blog "Soloimmagini", che tempo fa ho recensito.

Riporto l'introduzione del citato articolo
:

La pittura russa nella seconda metà dell'Ottocento

Come in altre nazioni europee, anche nella scena artistica russa della seconda metà dell'ottocento si affermarono due schieramenti opposti: il Realismo e l'Accademia. Seguendo l'esempio di altre scuole pittoriche, anche la Russia conosce la sua stagione realista. I pittori realisti cercano di rinnovare alla radice il linguaggio artistico, introducendo la grammatica del vero anche nei soggetti di storia antica o di matrice classica: modalità che avvicina la scena russa a quella di molte altre realtà occidentali, a partire dalla Francia.

Ma il realismo russo trova la propria peculiarità nel vincolo strettissimo che lega le scelte artistiche alle esperienze politiche: "Per chi è privato delle sue libertà sociali, la letteratura è l'unica piattaforma dalla quale fa udire le grida della sua coscienza". In letteratura è questa l'epoca, straordinaria, di scrittori del calibro di Tolstoj, Turgenev, Dostoevskij, che hanno avuto il merito di trovare il giusto equilibrio tra "etica" ed "estetica", componendo opere di sublime bellezza "Il vero talento ha, se possibile, due spalle"- afferma Tolstoj- "Una è l'etica e l'altra è l'estetica. Se l'etica è troppo alta e l'estetica è troppo bassa, il talento si fa claudicante".

E' proprio questo equilibrio, frutto del genio e di un'approfondita conoscenza tecnica, a mancare, invece, a gran parte dei pittori del tempo, le cui ambizioni non sono spesso supportate da sufficiente talento.
Se confrontati a quelli, altissimi, della letteratura, dunque, gli esiti della pittura sono, salvo qualche eccezione, più modesti

Il centro più all'avanguardia è Mosca, più aggiornata rispetto a S. Pietroburgo, grazie alla ricchezza, alla modernità degli eventi offerti dai teatri della città e alla maggiore apertura mentale del ceto medio mercantile che ne anima la vita culturale.

Protagonista della scena moscovita alla metà del secolo, e significativo esempio per comprendere le scelte stilistiche di gran parte dei pittori del tempo, è Vasilij Perov. Perov privilegia il contenuto a discapito della forma, rielaborando cifre pittoriche già in voga negli anni precedenti e piegandole alle ragioni di un'opera dai forti contenuti sociali. Le sue tele dipinte negli anni sessanta danno voce ai più deboli. E' il caso di "Processione di Pasqua al villaggio". [Vai al post]



7 commenti:

  1. Bellissimo post quello di Rosy, il suo modo di raccontarci l'arte lo trovo molto bello e chiaro. Riesce a coinvolgere anche il lettore che non possiede nozioni artistiche, come nel mio caso.
    Un caro saluto Annarita, Roberta.

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  2. Corro a leggere, giacché mi affascina il tema.
    Grazie, buon pomeriggio.

    Rino, di sfuggita.

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  3. In un passato molto remoto mi ero messa anche a studiare russo, con risultati scarsissimi! E' un popolo che mi affascina molto!

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  4. Cara Annarita, questa si che è davvero una grande sorpresa
    Vorrei ringraziarti nel modo giusto,ma le parole si sono emozionate e si son bloccate.
    Riesco a scrivere solo un timido grazie e nulla più
    Mi hai commossa e adesso devo piangere, ma di gioia.

    Ti abbraccio con tanto affetto
    Rosaria.

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  5. Adoro l'arte russa, ha un fascino caldo e intenso. L'articolo è molto interessante, grazie per la segnalazione.
    un abbraccio
    annamaria

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  6. Corro a leggere il post e poi nuovamente di carsa dalla sorellina.
    Buon week-end Maurizio

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  7. Carissimi, scusate la latitanza nella risposta ai commenti, ma in questo periodo non rieco a fare di più.

    Vi saluto, ringraziandovi della vostra presenza.

    annarita

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