19/05/12

Lunedi' Tutte Le Scuole D’Italia Devono Chiamarsi Morvillo Falcone

Realizzata dagli studenti della scuola "Morvillo-Falcone" 
"Lunedi' Tutte Le Scuole D’Italia Devono Chiamarsi Morvillo Falcone", articolo
di Marina Boscaino | 19 maggio 2012

"Scrivo queste poche righe in una condizione di incredulità e con un gran dolore nel cuore. La scuola è il luogo della tutela. Il luogo a cui affidiamo tutti i giorni i nostri figli, in cui entrano i nostri studenti, il nostro luogo di lavoro. I ragazzi, i bambini, entrano lì ogni mattina fiduciosamente; nessuno pensa di non tornare indietro: non è un’idea immaginabile. Non lo era per Vito, a Rivoli, vittima dell’incuria. Non lo era certamente per Melissa, vittima della barbarie.
A scuola, nella scuola, quotidianamente, molti di noi cercano, giorno dopo giorno, di dire – con i fatti, le parole, le azioni, con l’esempio – di proporre, di concretizzare la legalità. Un lavoro silenzioso e costante, esplicito e sotterraneo: le regole, il rispetto, la partecipazione. Mario Monti ha detto l’altro giorno – durante l’incontro presso l’agenzia delle entrate – che la scuola deve insegnare quanto sia importante pagare le tasse. Quello che la scuola fa, sul fronte della legalità e della devozione ad un’idea di cittadinanza attiva, è – nel silenzio generale – molto di più.

Ciò che è accaduto a Brindisi è inconcepibile. Per questo, prima che qualsiasi suggerimento istituzionale prevalga sul sentimento che in questo momento chi vive nella scuola prova certamente, credo che occorra dare un segno. Lunedì entriamo nelle nostre scuole proponendoci di raccontare, di commentare, di analizzare l’orrore di questo avvenimento. Dovremmo entrare listati a lutto. Dovremmo trasmettere – noi che li vediamo tutti i giorni, quando si affollano all’entrata, timorosi, indolenti, silenziosi, sorridenti – il grido di orrore con cui la scuola reagisce alla propria profanazione. Noi solo sappiamo davvero. Più di qualsiasi minuto di silenzio, la forza delle nostre parole, delle nostre voci deve essere il modo per dire che, qualunque sia stata la matrice, la causa, la motivazione di un atto tanto insensato e bestiale, noi – insegnanti e studenti – non ci stiamo, né ora né mai.

Lunedì tutte le scuole d’Italia devono chiamarsi Morvillo Falcone, per Melissa che non c’è più, per Veronica e tutti gli studenti feriti, per i nostri ragazzi e per questo sventurato Paese che merita altro.
"

12 commenti:

  1. Cara Annarita,il mondo della scuola è stato colpito brutalmente questa mattina.
    Ero indecisa se e come postare la notizia.
    Condividerò il tuo post.

    Ciao Melissa un fiore da chi avrebbe preferito non conoscere mai il tuo nome ne il tuo volto e ne i tuoi sedici anni in un modo cosi brutale.

    Ciao, Annarita.

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  2. Rosaria, la scuola rappresenta il cuore dell'intera comunità civile e, quindi, con essa siamo stati colpiti tutti noi.

    Un atto di una violenza, barbarie, e vigliaccheria inaudite!

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  3. Si parla di matrice mafiosa o terroristica... si parla, si parla... è l'unica cosa che sappiamo fare? Ci vogliono azioni concrete e con alto profilo simbolico (come quella proposta in questo post), risposte urlate in faccia a quegli animali che hanno ucciso Melissa e ferito nel corpo e nella mente quegli studenti che avevano la solo colpa di essere li. E' un attacco mirato all'istituzione Scuola che crea Cultura e quindi speranze di cambiamento, la vera arma con cui si possono combattere violenza, ingiustizia e soprusi. Lo Stato deve proteggerla questa Scuola (non deve impoverirla come invece sta facendo), deve proteggere i propri figli, deve proteggere la speranza per un futuro migliore che nessuna bomba potrà mai toglierci.
    La Scuola non è un azienda a cui andare a fare solo i conti (economici) in tasca; la Scuola è l'investimento per il futuro che va tutelato ed alimentato; dalla Scuola nascerà una nuova società ed una nuova classe politica che si spera migliore di quella attuale.
    La Scuola siamo noi studenti (i milioni di Melisse) ed i docenti, NOI, non lo stato burocrate debole con i forti e forte con i deboli.
    Noi questo schifo vogliamo cambiarlo.

    Chiunque sia stato l'animale che ha fatto questo a Melissa e agli studenti di Brindisi deve sapere che NOI NON MOLLIAMO, che continueremo a ricevere Cultura, a fare Cultura e a scambiare Cultura, deve sapere che il futuro è nostro e che a loro lasceremo solo un dito medio alzato.

    Oggi piangiamo Melissa, ma già da domani riprenderemo a costruire "solidi recinti" dove né mafie né terrorismo potranno MAI entrare.

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  4. Cara Annarita,
    non so se sono più sgomenta o arrabbiata o forse tutte e due.
    Colpire una scuola... stroncare una vita in boccio... ferire altre vite... quelle del mondo della scuola... significa che, o si è folli o, propendo per quest'ultima, si è delle bestie... senza coscienza e senza umanità e soprattutto, profondamente vigliacchi.
    Ciao

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  5. Bravo, Marco! Questo occorre fare!

    Fare, fare, fare e non solo parlare!

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  6. Cara Zicin, sono entrambe le cose che hai espresso, ma penso anche che dietro ci sia dun disegno più ampio e criminale.

    Vorrei sbaglirmi con tutto il cuore, ma il segnale dà uno scarso margine di errore.

    Grazie della presenza.

    A presto!
    Annarita

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  7. Commento con molta cautela e impotenza questo fatto di follia umana, follia perché lascia increduli le persone comuni e soprattutto gli operatori di buona volontà come Annarita e di cui mi associo a queste sue parole:

    “Scrivo queste poche righe in una condizione di incredulità e con un gran dolore nel cuore. La scuola è il luogo della tutela. Il luogo a cui affidiamo tutti i giorni i nostri figli, in cui entrano i nostri studenti, il nostro luogo di lavoro. I ragazzi, i bambini, entrano lì ogni mattina fiduciosamente; nessuno pensa di non tornare indietro”

    Increduli, per la follia a cui può arrivare l’uomo ma cauti, se si trattasse di un pazzo isolato che potrebbe vedere nell’enfasi delle notizie una linfa per ritornare a ripetere la sua perversa follia.

    Impotenti, se si trattasse di mafia e malavitosità nostrana, poiché questa classe politica perversa è collusa con le mafie e va a braccetto sin dai tempi della prima repubblica in quanto vede nei voti di scambio la loro sopravvivenza politica….si potrebbero fare molteplici esempi; l’unica cosa sicura è questa: la cultura, l’intelligenza, da quando il mondo è mondo, hanno sempre dato fastidio all’ignoranza; l’ignoranza è il cancro peggiore che l’uomo deve imparare a debellare sin dalla nascita e la scuola si sa, è il tempio migliore che aiuta a toglierla.


    Aldo

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  8. Rettifico la prima frase del mio commento precedente con questa corretta.

    Commento con molta cautela e impotenza questo fatto di follia umana, follia perché lascia increduli le persone comuni e sopratutto gli operatori di buona volontà come Marina e di cui mi associo a queste sue parole:" “Scrivo queste poche righe in una condizione di incredulità e con un gran dolore nel cuore. La scuola è il luogo della tutela. Il luogo a cui affidiamo tutti i giorni i nostri figli, in cui entrano i nostri studenti, il nostro luogo di lavoro. I ragazzi, i bambini, entrano lì ogni mattina fiduciosamente; nessuno pensa di non tornare indietro”

    Parole che appartengono a tutti gli operatori scolastici di buona volontà e di cui la nostra prof.ssa Annarita ne fa sicuramente parte.

    Aldo

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  9. Ricorderemo per sempre ciò che è accaduto a Brindisi, la criminalità teme la cultura e Melissa, fiore reciso, rappresenta la cultura oltraggiata. Mi si strazia il cuore al pensiero dei suoi genitori. Ma la cultura non ha timore: va avanti con più determinazione. La tua professione, cara Annarita, è una missione!

    un caro abbraccio
    annamaria

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  10. Caro Aldo, cara Annamaria, non ho più parole. Oggi ne abbiamo discusso in classe con i ragazzi e sono provata profondamente.

    Sto seguendo in diretta i funerali in TV. Non ci sono parole se non per urlare la rabbia di fronte a questa efferatezza.

    La scuola continuerà sicuramente a svolgere il suo ruolo nevralgico nei confronti dell'Educazione e della Formazione dei giovani, come ha sempre fatto. Mi aspetto però che il resto della società civile faccia la sua parte e che lo Stato si attivi per dare una risposta forte e significativa per Melissa e le migliaia di Melisse, che rappresentano la linfa vitale di questo povero e martoriato Paese.

    Abbraccio i genitori di quel giovane fiore stroncato barbaramente.

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  11. Ciao cara Annarita,
    Abbiamo riconosciuto tutti nel viso di Melissa il volto delle ragazze che siedono sui banchi delle nostre stesse aule, abbiamo rivisto lo stesso sorriso pulito e gli stessi occhi pieni di sogni.
    Grazie per aver segnalato l'articolo, ho inserito un link nel mio blog.
    Un abbraccio
    nadia

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  12. Cara Nadia, grazie a te del link e della partecipazione.

    Un abbraccio
    Annarita

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