21/11/07

"Mi consenta"...ovvero il meme può avere un potere generativo?

Cari amici e lettori, questo post scaturisce da quello del 19 novembre "Meme introspettivo?...Booooooh!? . Come si fa in tutti i "meme", ho girato la "palla" a diversi amici, incluso Gaetano Barbella, il quale ha raccolto l'invito nel suo originalissimo modo, operando una riflessione sul meme, che vorrei condividere con tutti voi.

Il contenuto di tali riflessioni è, a mio avviso, assai interessante e apre una "finestra" diversa sul meme, che molti di noi non amano ritenendolo una catena e spesso una forzatura arida.

Vi prego di leggere con attenzione quanto segue e di esprimere il vostro pensiero al riguardo in modo da far scaturire una discussione costruttiva.

Grazie

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“MI CONSENTA”

(secondo Gaetano Barbella)


La catena dei meme (che tu, Annarita, accosti a quella di S.Antonio e hai detto bene), essendo simile ad una sorta di elica di Dna genetico, è interessante chiederci nel nostro gioco dei “meme introspettivi”, che interesse può destare nei potenziali partecipanti, in modo che sia proficuo per l'intelletto?

Meglio: che genere di modello evoluzionistico della personale dinamica dell'informazione ne può derivare? Un meme che si rispetti deve poter comportare un'evoluzione memetica tale da dar luogo a qualche mutazione. E così assicurare un'alternativa di posterità personale, ossia di sopravvivenza, non solo nel web. Ma restando in questo ambito dei blog, ne consegue che gli eventuali commenti, che seguono il post dei meme in gioco, devono poter portare anche a questo scopo.

Fin qui nulla che possa essere di turbativa in una comunità di blogger che si dispongono a turno a creare la catena dei meme – mettiamo – quella da te proposta che sarebbe una catena con nove anelli di amici collaudati, salvo ad aggiungere l'incerto anello di Raffaele per i meme ma non per altre cose dell'amicizia sincera e... E siamo al sottoscritto che stai cercando di tirar fuori dal suo guscio.

Ma, a questo punto, sorge il problema che attiene un singolare blogger, in me, titolare di un blog che non è come i tuoi e quelli degli altri amici dei nove anelli. Non lo è per la semplice ragione che non prevede interlocutori. In più non prevede post del genere come quello in discussione sui meme, almeno proposto come gioco avulso dai possibili risvolti analitici. Gioco che ha tutta l'aria di un giogo, infatti tu stessa a malincuore ti disponi a seguire la “corrente” di Paolo il quale a sua volta ha seguito quella di una certa “blogosfera”. E se ti domandi a chi giova questo stupido gioco dei meme, convieni che è la "blogosfera", un certo “S.Antonio” che si fabbrica la sua aureola a spese altrui.

Ma del gioco dei meme, se approfondisci la prodigiosa matematica che ha in sé, ti renderai conto che è di una portata incommensurabile. E c'è di più per chi come te è tutta protesa a “crescere” a dismisura generando nuovi blog. Non è il segno di una blogosfera in embrione? E allora potresti architettarti, da quella matematica che sei e col carisma della didattica che ti sostiene (ma poi ti dirò che hai tutto il corredo genetico per avere successo), a volgere a tuo vantaggio il “gioco-giogo” dei meme.

Guarda caso posso cogliere l'occasione per rispondere alla prima domanda del gioco dei meme in atto. Il mio primo post si chiama esattamemente “Il_gioco-giogo” ed è bene in vista sul portale del mio blog.
Il “gioco-giogo” dei meme in questione è un'occasione d'oro per espandere dei virus che, però, occorre sapere bene inventare. È tutto qui l'arcano, come lo è stato per qualcuno il meme “mi consenta”. Ricordi? Ma sembra che per questo qualcuno, oggi, questo meme non funziona più, forse ha esaurato la sua carica neutrinica in sé e perciò si sta apprestando a cambiare nome alla sua “blogosfera”.

Che strani e incredibili eventi che sembrano letali per i virus che recano seco, eppure se correlati a eventi successivi dicono molto suggerendo il passo da fare per evolverci.

«Hi...Man i love reading your blog, interesting posts! it was a great Friday»!
Non ti dice qualcosa questo spam che non è andato al falso “benicio”, ma a tuo “beneficio”. Si è trattato di contrastarlo nella sua interiorità con un po' di “Fe” al contrario ed immaginare che si tratta di una sorta di lama d'acciaio, una spada per esempio. Un solo gioco di parole, come quello mitico di Sfinge? Sarà ma non crederci tanto.

Fe” è il ferro che ci vuole per volgere a proprio vantaggio la mala sorte. Meglio: la cattiva invadenza di altri. Questo strano gnomo-guerriero “Fe” può paragonarsi ad uno dei tanti batteri presenti nelle cellule del corpo umano. Tu sai che i batteri sono stati l’unica forma di vita esistente sulla terra nei primi due miliardi di anni, nei quali continuarono a trasformare la superficie terrestre e l’atmosfera, inventando tutti i sistemi chimici miniaturizzati essenziali per la vita: un’impresa che finora l’umanità non è ancora riuscita a replicare. Per fare un esempio, le nostre cellule contengono degli organelli (mitocondri), che svolgono la vitale funzione di utilizzo dell’ossigeno: senza questi organelli noi non potremmo vivere. Ad un certo punto, questi batteri, probabilmente mangiati ma non digeriti da altri microrganismi, hanno fissato la loro dimora all’interno di cellule ospiti, provvedendo all’eliminazione delle scorie e al rifornimento di energia derivata dalla combustione di ossigeno. Questi organismi “fusi insieme” si evolvettero poi in forme più complesse che respiravano ossigeno, fino ad arrivare a formare le moderne cellule che costituiscono i nostri corpi.

Da questo tipo di alleanza simbiotica fra due organismi non si ottiene semplicemente la “somma delle loro parti”, ma piuttosto qualcosa di simile alla somma di tutte le possibili combinazioni di queste parti, spingendo l’evoluzione verso direzioni altrimenti inesplorabili. Ecco un interessante correlazione con i “cromosomi” letterali dei meme con le relative numerose combinazioni “genetiche”.

Passiamo alla matematica per arrivare ancora all'emblematico “Fe”, ma sarò breve perché ti rimando al mio lavoro sul Nastro di Möbius, “La Topologia della superbia”, che hai pubblicato su “Matem@ticamente”.
Qui si parla delle gerarchia dei nastri veri e falsi di Möbius che hanno per capostipite un nastro di Möbius, vero però. Ecco, per arrivare al nostro “Fe” o – mettiamo – mitocondro fra i diversi batteri, sappiamo che dal nastro originale se ne traggono infiniti altri nastri similari che si confondono in pure linee in apparenza, tuttavia sempre nastri ed è in queste dimensioni dell'estremo piccolo che intravedo il nostro mitico gnomo-guerriero che non cede minimamente alla sola idea di mutarsi, geneticamente parlando. Ovviamente è costretto a decadere di valenza pur di non farsi “manomettere” dai moderni biologi illusi di poter trovare per “vie esterne” la soluzione della perfetta razza umana.

Traducendo questa concezione in termini di fisica nucleare, è nel neutrino tutto il corredo per non farsi “manomettere” appunto, non possedendo né carica elettrica e né massa.
Con questo ti ho portato a far comprendere – secondo il punto di vista per quel che può valere per te – i lati interessanti dei “blog senza interlocutori”, come il mio per esempio. Ma tu onorandomi delle tua ospitalità e pubblicando le mie cose non fai che inglobare in modo traslato gli argomentati “benefici”, ma anche “malefici” “Fe”, nel senso che sono come un antibiotico che va preso quando occorre e secondo certe dosi.

Nel caso di quel recente spam capitato in Nereide1 Blog è avvenuto la stessa cosa perché è stato inglobato nella tua interiorità e quella dei convenuti festanti al Blog nell'occasione. Infatti hai deciso di cancellare il post dove veniva messo in trono lo spam sopra citato. Ma non senza il nostro argomentato “Fe”, provvidenziale antivirus, che ti ha fatto luce in più modi sullo spam in questione. E da qui “da cosa nasce cosa” come si suol dire, infatti ora stiamo cogliendone i frutti.
I webfruits”, per esempio, da intravedere, però, col “microscopio” come sappiamo. Ma, come viene detto “c'è tempo per ogni cosa”, non manca l'anello della catena del tuo gioco in discussione, quella dei “cinque minuti” di “Brezza di lago”.

Concludendo, tutto ciò che ho detto – ne convengo – è sul limite della fantasia, quasi a far immaginare il mio argomentato gnomo-guerriero, “Fe”, un certo mirabile Peter Pan, l'eterno fanciullo che non vuol crescere in noi, ma è pure così bello intrattenere le belle compagnie di amici in questo modo. Poesia ci vuole per sopportare la pesantezza della vita. Dice bene il filosofo: occorre “fissare il volatile” per “dare le ali al fisso”.

Ritornando alla mia ignoranza sulla parola meme, convieni che, in fondo in fondo, la conoscevo attraverso le sue “radici” in diversi modi. Questo per dire che valgono come oro le cognizioni su queste “radici” ed è cosa buona e giusta “coltivarne” almeno una nel proprio giardino.
Gaetano

8 commenti:

  1. Annarita, come vedi, ora c'è GOOGLE che ti ha adocchiata di volata per "stare sulla notizia" riportando, oggi stesso, questo post alla pagina 4, n.37, seguito dal n.38 il post che hai "cancellato", ma posto al sicuro in te stessa. Ma si tratta di una cosa che è solo possibile rilevare facendo capo al mio nome e cognome. Come a dire forse, non trascurate di sentirlo. Mi sovviene l'amico Raffaele quando dice "m'ema non m'ema", perché introduce, attraverso una sorta di margherita di infiniti petali, il concetto binario. La vita oscilla tra un "meme" e "antimeme", fra materia e antimateria, altrimenti non ci sarebbe il tempo per darci l'illusione che si vive, È triste vero? Ma meno male che ci sono, in tanti modi, i momenti in cui usiamo la stessa margherita della matematica, il bilanciere dei minuti, ore ed anni, per allietare il volto della donna che amiamo ponendola fra i suoi capelli. Bei ricordi da immortalare in noi e fare andare in tilt Saturno il dio del tempo. Ognuno ha la "donna" in sé per fare questa cosa, oltre al fatto esteriore. Per Dante era una mistica Beatrice che è piaciuto ad altri correlarla ad una vera.
    Gaetano

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  2. Interessanti considerazioni,Gaetano, che mi fanno riflettere ulteriormente sul canale comunicativo "blog" e sulle relazioni "virtuali" che si instaurano nella blogosfera:)

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  3. Carissima Annarita,
    il tuo amico è un pensatore e le sue riflessioni sono davvero affascinanti.
    Secondo me il meme ha una sua rilevanza nel riuscire a convogliare più punti di vista rispetto un dato argomento; ciò non toglie che ognuno, nel proporre il proprio punto di vista, può spaziare quanto vuole con finalità diverse... è comunque un modo per arricchire di sfaccettature la comunicazione e la conoscenza e quindi, se vogliamo, il legame tra i blogger.
    A presto :-)

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  4. Ecco che con Sara, il meme comincia ha funzionare. Ma per capirlo bene non è facile. Secondo me, occorre ricorrere a ragionamenti analogici. Il meme potrebbe essere associato, per esempio ad un pesce che appare su due monitor televisivi che fanno capo ognuno a differenti posizioni delle telecamere. Perciò si vedranno due immagini lievemente diverse. Guardando i due monitor possiamo pensare che i pesci siano due entità separate. Ma, continuando ad osservare i due pesci, alla fine ci accorgeremo che vi è un certo legame tra loro: quando uno si gira, anche l'altro si girerà; quando uno guarda di fronte a sé, l'altro guarderà lateralmente. Essendo all'oscuro dello scopo reale dell'esperimento, potremmo credere che i due pesci comunichino tra loro, istantaneamente e misteriosamente. Si tratta invece di un fatto che ci conduce alla fisica degli ologrammi. Le immagini olografiche, come è noto sono "foto" tridimensionali ottenute catturando, grazie a una pellicola, il fronte d'interferenza generato da due raggi laser che illuminano l'oggetto.

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  5. Non pensavo potesse esserci uno studio così completo e profondo sui meme.

    Comunque concordo con le vostre opinioni anche se comunque adesso basta meme eh :P Il mio post era inteso anche come un odio verso questa forma di comunicazione..

    Secondo me un meme è un ottimo mezzo per entrare nella blogosfera, poi basta non bisogna saltellare di meme in meme altrimenti dov è la fantasia del blogger?
    Un blog è bello perchè ha contenuti originali o sbaglio? E per questo mi rammarica ancora di più sapere che i primi in classifica sono li per via di contest e meme vari... possono essere anche li in classifica e avere dei commenti sempre cari e positivi.. ci sono certi blogger che sarebbero da fucilare e nonostante tutto sono beneamati (si vede dai commenti che ottengono)... invece poi ti ritrovi con le stesse persone che lasciano quei commenti ruffiani in via informale e ti dicono ma che coglione (scusami il termine) quello li... non capisco come faccia a stare in certe classifiche..

    Ed allora scopri che queste persone con doppia personalità sfruttano i blogger primi in classifica, linkadoli, acchiappando meme e quanto più possibile per vivere della loro luce riflessa.


    Basta chiudo qui non vorrei fare un altro post sui meme :)

    Ciao Annarita, ciao Gaetano ciao Sara!

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  6. Cara Annarita, il tuo amico Gaetano appartiene a quella non più nutrita schiera di "romantici" pensatori della quale anch'io, probabilmente avrei fatto parte, se non avessi poi dirottato i miei orizzonti verso la fredda luce dell'informatica e della tecnologia.

    La sua analisi è incredibile e caotica (dove caos è inteso in senso positivo nella reale accezione del termina) al tempo stesso.

    Mi sento di condividerla, ma con qualche riserva: a volte siamo portati a sopravvalutare gli avvenimenti che ci coinvolgono, lasciando che le nostre fantasie positive prendano il sopravvento.
    E' stato il caso della burla di cui tu sei stata vittima: non nego che, se tu fossi stata una mia cliente, ti avrei messo immediatamente in guardia sul probabile raggiro ma, proprio "per colpa" o "per merito" dell'amicizia virtuale che ci lega, sono stato portato a sottovalutare "la mia coda che pizzicava" (citazione dalla "Gang del bosco": cartone animato Pixar) e ad aderire all'euforia generale.

    Nel caso specifico il meme, o catena di S.Antonio, o quello che volete, secondo me và preso per quello che è: un metodo per far circolare un pensiero e per discuterne anche, magari, con chi non se ne è mai discusso.

    Ma per ciò che concerne i blog, e con questo concordo con Raffaele, il modo migliore per discutere di qualcosa è all'interno del proprio spazio, proprio per non disperdere quell'aura di autenticità che dovrebbe contraddistinguerne l'autore. Non massificazione, ma rivendicazione della propria identità, in un'epoca dove ormai c'è ben poco spazio per le singole idee.

    Per il resto mi associo a quanto detto da Raffaele che, in questi giorni, a modo suo, sta dispensando "una serie di pillole di saggezza".

    Un saluto.

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  7. Forse esiste una certa confusione terminologica sul termine "meme"; ne ho già parlato nei commenti a questo mio post quindi evito di ripetermi.

    Quello che ha innescato questa discussione non lo definirei meme (se non come rappresentazione assai limitativa ed approssimata del concetto generale di diffusione e replicazione di idee) e neppure catena di sant'Antonio (non ci succede nulla di male se non aderiamo....credo...).

    Si potrebbe definire, semplicemente, un gioco di società -- di qui il mio riferimento al questionario di Proust -- che si svolge sfruttando la peculiarità fondamentale di Internet, il link e l'altrettanto importante caratteristica del Web 2.0, la rete sociale.

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  8. @sara: le argomentazioni di Gaetano sono sempre affascinanti! Possono non essere condivise, ma rimangono ugualmente notevoli:).

    Per il resto concordo!

    Bacioni.

    @Raffaele: mio caro, sì basta con i meme, se intendiamo con essi quella forma di comunicazione riduttiva, che tu tendi a respingere in maniera decisa. Ma, nel significato specificato da Federico, che sarebbe a quanto pare quello vero, un meme acquista una diversa valenza.

    @Cristiano: da quel che conosco io di Gaetano non lo definirei un "pensatore romantico", ma un "pensatore";), magari chiarirà lui stesso.

    Per quanto riguarda la burla, Cristiano, ho imparato molto e alla fine l'ho positivizzata, se possibile.

    @Federico: grazie. Ho fatto chiarezza sul significato di meme, che prima non avevo mai approfondito perchè non coinvolta.

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