Ho deciso di fare questa operazione perchè ritengo il contenuto adeguato ai temi di questo blog e perchè nell'altro rimaneva scarsamente visibile.
L'articolo è mio "own" of course!
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Puntualizzo, per quanti non lo sapessero, che LO sta per Learning Object, letteralmente oggetti per l’apprendimento o per apprendere. Ma cosa sono di preciso questi oscuri oggetti del desiderio? In realtà, questi oggetti non sono poi così oscuri perché il tema dei LO è già da tempo al centro di un ampio dibattito in ambito e-learning.
In ambito scolastico, però, non sono noti ai più. Proprio pochi giorni addietro un mio collega mi ha posto due domande:
1. “ Ma cosa sono questi LO?”
2. “Servono veramente?”
La seconda domanda era conseguente al mio tentativo di spiegargli in cosa consiste un LO. Spiegare solo a parole non è però semplice, per cui gli ho fatto vedere un esempio concreto, il cui storyboard è stato redatto dalla sottoscritta per GARAMOND. Gli ho indicato anche alcuni link per documentarsi in proposito, tra cui uno relativo a due miei articoli sul Progetto apprendere Digitale, pubblicati su Scuola e Didattica, Editrice La Scuola- Brescia, rivista con cui collaboro.
Ebbene, il collega si è documentato, ha studiato, ma mi ha riproposto la stessa domanda:
“Servono veramente questi LO?”
La domanda, molto diretta, supera gli aspetti tecnici legati a LOM, SCORM e affini e a questioni come struttura dei LO, reperibilità, granularità e riusabilità, ma è centrata sulla questione della loro validità in ambito didattico.
Per quanto mi riguarda, ho prodotto l’anno scorso per Garamond all’incirca 50 storyboard per altrettanti LO, implementati da uno staff di tecnici (lo storyboard costituisce il progetto sotteso alla realizzazione tecnica di un LO, completo di indicazioni relative a contenuti teorici e multimediali); ho realizzato con l’editor di Garamond, Assist, un LO completo, nell’ambito del percorso “Progettisti e-learning”, all’interno del Master UniTuscia – Garamond, che è terminato a giugno 2007, ma alla fine mi rendo conto di non essere riuscita a dare al mio collega una risposta del tutto convincente.
Forse perché, in realtà, questa risposta non ce l’ho. Sia chiaro non voglio con queste affermazioni demolire un lavoro di tanti, ma credo non sia realistico dare una decisa risposta circa l’efficacia di tali oggetti nel campo dell’apprendimento, senza prima aver condotto una seria sperimentazione in proposito.
Non è facile dire se i LO siano realmente in grado di facilitare il percorso formativo di chi apprende. Indubbiamente i sistemi di Learning Object presentano caratteristiche interessanti per gli aspetti relativi al potenziamento delle esperienze di auto-apprendimento e per lo sviluppo del concetto di metacognizione. Nel contesto americano, c’è la convinzione che i LO abbiano indiscutibili vantaggi per l’apprendente e i più recenti documenti internazionali indicano nella learning organisation il futuro della scuola.
Nella realtà scolastica italiana, gli scenari sono tutti da esplorare. Confidiamo nella sperimentazione condotta dal Progetto apprendere Digitale per la scuola media e dal Progetto DigiScuola per la scuola superiore.
Ciao Annarita ho visto il tuo blog wordpress, aggiunto anche questo al feed reader, non so proprio come fai a scrivere tanta roba per tutti i tuoi blog, soprattutto perchè gli articoli sono tutt'altro che piccoli o copiati.
RispondiEliminaNel caso ti servisse una mano su wordpress, anche se sicuramente non ne avrai bisogno visto che sei mitica, sai dove trovarmi :D
Ciaoo
Appena troverò il tempo di dedicarmi un po' a wordpress, sta sicuro che ricorrerò alla tua gentile "disponibilità", Raffaè!
RispondiEliminaPer cui ti ringrazio già da ora:-)
A presto!
ciao bel blog! su mashable.com ci sono un sacco di plugin interessanti. Se vuoi una mano ci sono anch'io :)))
RispondiEliminaCiao, Youon. Ho visitato il tuo blog che mi piace molto. Grazie della tua disponibilità.
RispondiEliminaCon te, traffyk e flasmothus sono proprio in una botte di ferro.
Grazie ancora miei cari:-)
Ciao Annarita,
RispondiEliminaGrazie di aver messo in condivisione il LO, è molto interessante vedere come li sta utilizzando la scuola.
Onestamente, se dovessi spiegare un LO ad un insegnante, spiegherei anche quali teorie stanno alla base di questa risorsa (comportamentismo ect.)
Sulla affidabilità e sulla efficacia didattica condivido molti dei tuoi dubbi: i LO hanno notoriamente un efficacia molto bassa, per cui vanno presi con le pinze (e ancor di più a scuola). Ma tutto sommato può essere un ulteriore risorsa a disposizione degli studenti.
Le vere critiche sono altre:
1. i soldi spesi: vorrei proprio sapere quanto è costato allo stato italiano sviluppare questi prodotti: hanno una multimedialità bassa e una grafica poco elaborata -ed è giusto sia così, non credo di per sè a tanta multimedialità- ma ho la netta sensazione che siano stati pagati a peso d'oro... (sono in malafede lo so! ;)
2. esistono tante altre soluzioni e-learning per i ragazzi, forse più interessanti, coinvolgenti etc. Non erano meglio?
Ciao Lorenz
Ciao, Lorenz! Grazie del tuo commento:-).
RispondiEliminaPer spiegare cos'è un LO ad un insegnante qualsiasi con le teorie ad esso sottese ci sarebbe bisogno di un buon corso di formazione, innanzitutto. Per spiegarlo a "quel mio collega" in "quel" determinato contesto ho fatto del mio meglio, utilizzando gli strumenti in mio possesso. Comunque se leggi gli articoli segnalati nel post, che il mio collega ha letto, troverai anche riferimenti teorici sottesi alla filosofia dei L0.
Per quanto riguarda gli aspetti didattici, ho già manifestato le mie perplessità, però penso anche che se a monte non c'è prima una vera e propria sperimentazione in proposito e non si analizza la ricaduta non si può neanche arrivare a delle conclusioni significative.
Quanto poi lo stato italiano abbia pagato o stia pagando i LO, non te lo saprei dire, io ho solo curato gli storyboard per conto di Garamond, a cui andrebbe quindi girata la domanda.
Visiterò il tuo blog e grazie ancora della visita:-)