21/12/08

Solstizio D'Inverno 2008 E Dies Natalis Solis Invicti

Invito i cari lettori di Web 2.0 and something else ad andare a visitare questo post pubblicato da Scientificando sul solstizio d'inverno boreale che si verificherà oggi alle ore 12.04 (Tempo universale) e 12.54 (Tempo locale) e con il quale si entrerà ufficialmente nell'inverno astronomico.
Vi consiglio di leggere il post citato perché troverete diverse informazioni, un'immagine e un video interessanti.

Aggiungo soltanto quella che per noi "moderni", presi da "cose importanti" come computer, macchine, stadio, discoteche e viaggi alle isole dei mari del Sud, rimane una curiosità. Di cosa blatero direte? Presto detto (anzi scritto)!

Nel passato, il 21 Dicembre (Solstizio d'inverno boreale) ricorreva il “NATALIS SOLIS INVICTI” (Nascita del sole invincibile) che astronomicamente corrisponde al momento in cui il sole tocca il punto più basso dell’eclittica (cioè della curva a forma di ellisse che la terra descrive compiendo il suo moto di rivoluzione attorno al sole). Immediatamente dopo, ricomincia la fase ascendente. Il giorno in cui ciò accade è il più corto dell’anno e si ha come l’impressione che il “sole” tramonti, sprofondando quasi per non riapparire più. Ma ecco che subito dopo, per incanto, esso riappare nel cielo a risplendere di nuovo chiarore. E' un nuovo anno, un nuovo ciclo che comincia.

Colgo l'occasione per consigliarvi di leggere anche il post "IYA2009 - Anno internazionale dell'Astronomia", che troverete sempre su Scientificando

Buona consultazione...e buon solstizio d'inverno 2008!


_______________

Riporto di seguito i commenti al post "Ho capito tutto", pubblicato sul blog "Utilize rap! Again!", lasciati dai due cari amici Gaetano e Pier Luigi. Li pubblico integralmente, così come sono stati scritti, per il loro contenuto culturale inerente il solstizio d'inverno, il sole invitto e il significato di questi nel passato.

Grazie Gaetano e grazie Pier Luigi!:)

Commento di Gaetano.

Oggi è il solstizio d'inverno e in questo stesso giorno, a Roma si festeggiava il Sole Invitto, divinità solare di Emesa introdotta dall'imperatore Aureliano. Questa festa era antica e risaliva all'epoca in cui Apollo veniva identificato con Helios e con questo la diffusione della religione mitraica. Il Sole era la manifestazione epifanica del dio creatore e governatore del cosmo.Ecco che ci viene una ragione di più, anzi suprema, per fissare in noi (in cui mettere come in trono "HO CAPITO TUTTO" del "padre" e della "madre") questo "Sole Invitto" che, insieme al solstizio d'estate, il cristianesimo lega ai due Giovanni, nell'ordine all'evangelista e al battista (il Giovanni che ride e quello che piange), e che gli antichi gli attribuivano il potere di "sconfiggere" le tenebre (per il fatto che cominciava a salire all'orizzonte.Per i romani il Sole Invitto si onorava con le feste dette Saturnali, era consentito giocare d'azzardo, gli schiavi scherzavano con i padroni e si facevano servire, ci si scambiavano doni. Ecco il principio di una fraternità in embrione che poi trova il centro nodale con la diffusione del cristianesimo.Ma oggi l'attenzione è rivolta più all'"astronomia" della scienza moderna per fissare il solstizio d'inverno alle promesse dell'uomo dei "poteri" epocale. Queste promesse non saranno mai in grado di colmare lo stato entropico della nostra terra e con essa l'universo stesso, senza il beneficio della memoria del passato che dà forza nell'uomo attraverso il sole, ad un tratto "Invitto", capace perciò di sbarrare il disordine e morte antropici.Ma se non ci sentiamo tutti fratelli, senza distinzioni di razza, di ceto, di colore della pelle ed altro, lo stesso sole ci porterà l'indomani stesso direttamente al "Giovanni che piange".Ma io e te, Pier Luigi, ci siamo ormai affratellati anche se con abbracci metaforici, una cosa che si fa ormai d'abitudine fra amici sul web. Conto sempre di farlo fisicamente però, perché è questo che vale di più.

Tanti auguri,Gaetano dei "due leoni".

Commento di Pier Luigi (in risposta a quello di Gaetano).

Caro Gaetano il concetto della ''madre'' e' molto importante nelle varie culture a partire dalla ''dea-madre Eva'', presente, per esempio, nel Museo del Louvre in un vaso di steatite verde, con iscrizioni del re Gudea di Lagash (2025 a.C.) dedicate a una tarda manifestazione sumera di questo consorte della dea, chiamato Ningizzida, ''Signore dell' albero della verità''. La dea-madre Eva e' accompagnata da Hermes, dio greco della conoscenza mistica e della rinascita, su due porte tenute aperte da due draghi alati, noti come uccelli-leoni.Ho specificato questo particolare dei due uccelli-leoni perche' credo che tu Gaetano possa essere paragonato a Hermes, come rivelatore della conoscenza mistica e della rinascita, cosi' come fai nel tuo ''I due leoni cibernetici'', che sanno di alchimia, di potenza, incorrutibilita', perfezione, come e' la madre.La suffraggetta, grecista, Jane Ellen Harrison dimostro' che nelle cerimomie e nei culti misterici dei Greci sopravvivevano numerosi elementi di una mitologia pre-omerica in cui il posto d' onore era tenuto non dagli dei maschili del solare pantheon olimpico, ma da una dea, oscuramente minacciosa, che poteva apparire sotto varie forme e che era la madre sia dei vivi sia dei morti.Veniamo al medioevo. In Irlanda, ancora oggi, incontriamo, nel patrimonio favolistico, la dea della terra della giovinezza. Da qui, come detto nel Medioevo, la parola magica del suo ''popolo delle colline'' si riverso' in Europa nelle leggende della Tavola Rotonda di re Artu'.Come non ricordare le parole che la dea Iside rivolge al suo iniziato Apuleio (150d.C): ''Io sono colei che e' madre naturale di tutte le cose, signora e reggitrice di tutti gli elementi, progenitrice originale dei mondi, padrona dei poteri divini, regina di tutto cio' che sta agli inferi, prima di coloro che si trovano in cielo, aspetto uniforme di tutti gli dei e di tutte le dee. Per i Frigi sono Pessinunzia Madre degli dei; per gli Ateniesi sono nota come Minerva Cecropia; per i Ciprioti,Venere Pafia; per i Cretesi, Diana Dictinia; per i Siciliani, l' infernale Proserpina; per gli Eleusini, Cerere; altri mi chiamano Giunone, altri Bellona, altri Ecate, Altri Ramnusia; e per i due popoli Etiopi che risiedono in Oriente e sono illuminati dai primi raggi del SOLE, e per gli Egizi, io sono nota con il mio vero nome Iside''.Questa lunga premessa per dimostrare che siamo figli della stessa madre e per riprendere il tuo concetto''Ma se non ci sentiamo tutti fratelli, senza distinzioni di razza, di ceto, di colore della pelle ed altro, lo stesso sole ci porterà l'indomani stesso direttamente al "Giovanni che piange".''Per il resto hai ragione il dialogo che avviene tra noi tra le colonne del web ci affrattela e credo anche io che i nostri abbracci metaforici tra le due colonne dei nostri blog possano diventare reali davanti a un caminetto.Tanti auguri a te e alla tua numerosa famiglia.

Vale

7 commenti:

  1. Grazie sorellina. Mi vizi e il mio ego poi si rivale su me pretendendo sedmpre di piu'.
    Buon solstizio.
    Vale

    RispondiElimina
  2. Ma no, Pier! tutto meritato:)

    baciotti

    RispondiElimina
  3. Sarà un Sole dell'amicizia, che ne dite?
    Gaetano

    RispondiElimina
  4. Ai due "grandi" cosa dire?

    Continuate a spargere ...cultura.

    Buon Natale.

    RispondiElimina
  5. Ste' spero che per quanto mi riguarda non sottintenda anche ''vecchio''.
    Ricorda sono un ''diversamente giovane''.
    Se Gaetano mi permette, celio sulle nostre elucubrazioni, sembriamo due uomini calvi che si disputano un pettine.
    Vale cumulativo.

    RispondiElimina
  6. Se due uomini calvi si disputano un pettine vuol dire che vanno oltre le apparenze . Teoderica

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...