14/11/09
OCCHI...
Cari lettori, pubblico dopo tanto tempo una mia poesia che risale a giugno scorso. Vi racconto la sua storia un po' singolare. Appena composta, la poesia non mi soddisfaceva. Mi sembrava elementare, così scrivo alla mia carissima amica Sabina, che di poesia se ne intende, per richiedere un suo sincero parere. Prima di continuare, ve la faccio leggere.
OCCHI...
Occhi ho incontrato
che donano gioia
Occhi rassegnati
di chi non crede
più a nulla.
Occhi ingenui
di chi nutre
speranza.
Occhi di madre
che culla
il suo bimbo.
Occhi sofferenti
incattiviti
e ribelli.
Occhi innocenti
e incontaminati.
Occhi perdenti
...silenti.
...vincenti.
Occhi emozionanti.
Occhi ho incontrato.
Sabina mi risponde così: "E' molto carina e la chiusa regala speranza. Lo sai che non scrivo poesie ma le amo. Faccio un copia-incolla e me la studio. Se il tuo pensiero è nei vocaboli elementari, si cercano sinonimi che non stravolgano il senso...Proviamo?
Detto, fatto! Sabina ci lavora su e mi invia il frutto della sua elaborazione, che pubblico di seguito.
L'invio è accompagnato da queste sue riflessioni:"Ciao, Annarita!
Ho provato a cambiare qualcosa nella tua poesia, ma credo che sia bella così. L'ho letta con il gusto di musicalità che varia da individuo ad individuo. Il testo è una raccolta di sensazioni universali, di saggezza collettiva che è bello riproporre...(e basta poesia maledetta!!) e non è elementare.
Vedo che hai studiato versi brevissimi in terzine, cosa non facile, perchè il testo richiede asciuttezza.
Ti invio, però, la versione che prevede pochissime mie variazioni...ma ti consiglio di postare la tua. Forse è più fresca. In ogni caso, sai bene che tutto ciò che si scrive va limato. Tu lo hai fatto, io no, ed anche una virgola o una maiuscola possono cambiare il senso.
Ora povo ad inviartela. Una cosa so. A furia di scrivere e rileggere ci si perde e non si capisce se tutto è bello o no. Dammi retta, posta la tua. Il mio è un tentativo e ne sei responsabile;o))))
Grazie, se non è un puzzle questo!
Rielaborazione di Sabina
OCCHI
(sguardi disvelati)
Ho incontrato
occhi ridenti
intrisi di gioia
Occhi di chi
più non crede
e cedono al nulla.
Occhi che si
aprono al volo
d'ingenua speranza.
Occhi di madre
allacciati
al piccino che culla.
Occhi sofferti di vita
impudenti
e ribelli.
Occhi di rara
innocenza
… incontaminati.
Occhi sconfitti
...silenti
...vincenti.
ho intrecciato
Occhi che scavano a fondo...
Occhi ho incontrato.
Grazie per la fiducia (che avrai perso...)
sabina
No, mia cara Sabi, non ho perso la fiducia che, se possibile, è aumentata!
Leggi le altre mie poesie
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poesie
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Bellissime entrambe: la prima perchè racchiude un pensiero, la seconda perchè lo rende esplicito.
RispondiEliminaUn caro saluto
Entrambe le versioni sono belle, profonde e sensibili. La tua, cara Annarita, ha un ritmo dolce che accarezza delicatamente per la spontaneità; nella seconda lo spostamento di alcuni verbi e l'aggiunta di aggettivi non toglie smalto alla poesia, anzi... però si avverte la mancanza di naturalezza.
RispondiEliminaComplimenti ad entrambe!
Auguro un felice weekend.
annamaria
Si parla di occhi, lo specchio dell'anima. Argomento a me caro, una volta ho postato su di essi. Gli occhi rivelano tanto, come tu hai saputo ben descrivere nella tua poesia. Anche nelle sua forma più semplice era godibile, ma con quei piccoli ritocchi è diventata una bellissima poesia. Mi piacerebbe copiarla sul mio blog, se mi dai il permesso.
RispondiEliminaCiao Annarita, passa un buon fine settimana.
Cara Annarita e anche Sabina vi meraviglierà ma ho fatto ancora di più. Ho "intrecciato" le vostre poesie (che sono una) con un "metalogo" (il mio) pubblicato su Scientificando. Si tratta di un mio commento, che è questo:
RispondiElimina@ Annamaria
@ Michela 2b
@ Rosy
@ Artemisia
Non credete al miracolo dell'ecologia della mente? Ma se lo ha sempre fatto la natura, come dice Bateson quando parla dei « boschi di montagna, composto dagli alberi, dalle varie piante e dagli animali che vivono lì - un'ecologia, appunto »? La natura è come una madre e l'umanità i neonati che da essa nascono. I suoi occhi "ecologici", che guardano con amore ma anche con severità, quando occorre, compiranno appunto il miracolo tanto atteso. I "bambini", che sono da considerare gli uomini, diventeranno un giorno "adulti", cioè "ecologici". Questo doveva informare la mente di Bateson. Il metalogo "Quante cose sai?" fa intravedere questo grande ideale riposto in lui...
C'è un'aria intorno a noi - sarà quella delle aule scolastiche che spira in questo blog - che suggerisce queste meravigliose riflessioni simili a note musicali. Simili ai versi della poesia che Annarita ha presentato sull'altro suo blog, Web 2.0 and Something Else, "OCCHI...". Una coincidenza che fa pensare, che fa preludere, non credete?
Ma non sono solo gli occhi di una madre, fra i diversi che qui si avvicendano, perché concorrono anche quelli di un'altra madre, l'amica sua Sabina.
Vi prego, andate a leggere il meraviglioso duo di Annarita e Sabina!
Notate i loro due occhi all'opera. Quelli di Annarita: « Occhi di madre / che culla / il suo bimbo ».
E quelli di Sabina: « Occhi di madre / allacciati / al piccino che culla. ».
Non vi accorgete cosa c'è stato? Io dico un processo ecologico riferendoci alla "rete" necessaria per avvolgere le idee che nascono nella mente e che per vivere devono armonizzarsi con le altre nascenti. Gli occhi della prima madre "cullano", e quelli della seconda provvedono ad "allacciare" gli occhi della prima madre al piccino.
Grandiosa metafora di vita in embrione! Ci sarebbe da esclamare, lode a Bateson!
E la conclusione delle due poesie – ma la prima genera la successiva integrandola "ecologiocamente" - vede l'amore e il sacrificio materno nella diade della natura: « Occhi emozionanti. / Occhi ho incontrato. » e poi l’altra sua funzione, della severità: « Occhi che scavano a fondo... / Occhi ho incontrato.».
Gaetano che ringrazia di cuore
Ma allora la dolce Annarita è pure poetessa, non s'avvinghia solo allo scientifico pensare ma anche al poetico. Il tuo originale è fresco e immediato, è permeato di una ingenua possanza, dell'immediatezza della carezza o del sorriso, quello di Sabina è più letterario e pensoso,mentre il tuo è per immagini che irrompono il suo è più fluente, è più riflessivo, dove il tuo è spontaneo come un morso a una mela il suo è centellinato come chicchi d'uva. Ammazzete che duo! Due poete al prezzo di una! Ma tu tu tu (non trovavo il termine giusto così m'ero quasi... incantato) sei poliedrica!
RispondiEliminaciao bela gioia!
Anche a me sembra più spontanea la tua. E quoto Paopasc, evviva la poliedricità! Anche il web è poesia.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaRispondo ad Angelo che mi ha chiesto di postare la poesia. Sì, Angelita, a patto che trascrivi il post per intero perché le due poesie sono inscindibili l'una dall'altra e perché deve essere compresa la loro storia.
RispondiEliminaAgli altri amici rispondo dopo:)
Baci a tutti
annarita
Carissima Annarita, che piacere entrare nel tuo blog, letto con piacere anche le due poesie... diversi e simili... ma belli.
RispondiEliminaserena finesettimana a te, Lisa
Quante cose ci sono dentro di te, Annarita?? Fantastico, le poesie sono bellissime, non saprei scegliere.. :)
RispondiEliminaA presto, un abbraccio.
Paolo
Che meraviglia!
RispondiEliminaCome, due persone differenti, con due personalità (immagino) diverse, riescano a poetare:
- Annarita, che d'ispirazione getta lì i suoi versi,
- Sabina, che gioca con l'ispirazione di Annarita e ne dà un diverso movimento poetico.
Brave ambedue, uniche!
Rino, ammaliato dalla dolcezza dei versi.
nel mio cuore riposa un antico amore con occhi ancora bambini ed un fiore ancora non colto..del tempo trascorso conserva le crepe sui muri e pezzi di cielo rimasti a dormire negli occhi
RispondiEliminaammazza come so romantico
Belle entrambe le poesie......specialmente per me che sono attratta dagli occhi, gli occhi così sferici,così concentrici, gli occhi per me sono la "cosa" più simile all' infinito.
RispondiEliminaE benchè la poesia di Sabina sia ispirata dalla tua..... risulta diversa perchè ognuna di voi due vi ha immesso il proprio sentire.
Bacioli.
Urca! Annarita la conoscevo come poetessa, Sabina pure (anche se lei si schernisce...). Ora ci regalano queste "poesie a tema", davvero godibili entrambe!
RispondiEliminaNon sto qui a fare l'esegesi dei testi, ché a parer mio sarebbe una scempiaggine. Non sono un critico e perciò dico soltanto che mi piacciono ambedue, quale per un motivo (l'asciuttezza del verso), quale per l'altro (una maggiore liricità, forse?).
Ad ambedue il mio plauso, e chissà che non ci faccia pure io un pensierino... magari con un sonetto? ;-)
Baci a entrambe!
mi sa che i testi nuovi delle nostre canzoni le pubblico qui.... me li correggete me li rendete piu' poetici e poi li musichiamo
RispondiElimina:-)
La tua poesia è bellissima, questo è un fatto, Sabina(ma in questo spero di esser imparziale), invece, ha il pregio di vedere sempre oltre quello che l'autore scrive; a volte , i suoi commenti mi mettono a nudo, mi scavano dentro e...non posso far altro che chiedermi come fa, poi come direi a lei,aggiungerei "...poi mi son lasciata andare nell'amore!"( parafrasando Tenco in Mi sono innamorato di te).
RispondiEliminaHai fatto bene a postare le due versioni e a mantenerle così, sono due respiri, l'uno dipende dall'altro, e che respiri!
Braverrime, a mò di Sabina.
Bacioni
Come si suol dire gli occhi sono lo specchio dell'anima ed entrambe vi curvate affettivamente per cogliere e scoprire quelle parole non dette che a volte solo gli occhi riescono ad esprimere .Ci sono sguardi di una densità emotiva che comunicano e stabiliscono legami più di mille parole con chi ha uno sguardo attento, sensibile e incline a recepirla.
RispondiEliminaBella l’ elaborazione a due della poesia , complimenti ad entrambe e grazie.
Dovrei scrivere un commento che si avvicini almeno un poco a quelli che mi precedono per rendere più efficace l'elogio dovuto a te Annarita ed alla tua amica Sabina e
RispondiEliminaquindi evito di fare una sorta di gara fra le due versioni.
A me piacciono entrambe.
Due poesie diverse, belle entrambe!
RispondiEliminaCiao Annarita, come dice la tua amica Sabrina, la tua poesia propone un contenuto di saggezza che appartiene a tutti, proprio per questo tu devi trovare il tuo personale sguardo sulle cose, gli accostamenti di immagini,le metafore, le parole che trasmettano le tue emozioni, il tuo modo originale di guardare.
RispondiEliminaCiao, a presto.
Grazie Annarita! farò senz'altro come mi hai suggerito. Ciao
RispondiEliminaBelle entrambi, quante parole meravigliose possono ispirare gli occhi...bravissime.
RispondiEliminaroberta.
Annarita, che mi combini!
RispondiEliminaSono davvero meravigliata e non so se devo nascondermi per la vergogna o stare al gioco di una amica geniale che
mi regala questa "CARRAMBATA". La tua versione è più dolce, forse. Io non sono madre e quel tuo verso mi sembrava nudo, asciutto, quasi sacrificato per un'azione che è preziosa oltre ogni dire.Ti ringrazio tanto e ringrazio i numerosi commentatori...Gaetano è stato straordinario, Tamango, poetessa braverrima, Mauro e tutti voi che avete detto la vostra, idem. Sono davvero senza parole. Il nostro dialogo privato mi sembra uno scambio fruttuoso e la poesia può nascere anche così, con apporto collettivo. Facciamo come i fustini della pubblicità...Sei fantastica!
Ringrazio tutti.
Sabina
@Rosalba: grazie!
RispondiElimina@Annamaria: non saprei dire. Sono due modi diversi di trasmettere il sentire.
@Angelo Azzurro: è proprio così. Gli occhi rivelano un mondo interiore, ciascuni diverso dall'altro e per questo affascinante.
@Gaetano: sei stato straordinario con il tuo commento che scava per giungere all'essenz adele cose. Grazie infinite.
RispondiElimina@paopasc: mi fa piacere sapere che ti sei incantato, Pa!;)
Se sono poliedrica? Beh, sei tu l'esperto di cervelli;)
@Enrico: sei il primo a cui sento affermare che il web è poesia!
@poeslandia: Ciao! S^ diverse e simili perché sono due facce della stessa poesia.
RispondiElimina@Paolo: che piacere leggerti! Quante cose ho dentro? Non saprei...
RispondiElimina@ Rino, sai trovare sempre parole lievi e che esprimono sensibilità.
RispondiElimina@Marco: in effetti sei molto romantico Marco;)
@Teoderica: hai ragione Teo, le poesie esprimono due mondi interiori diversi. Non potrebbe essere diversamente!
RispondiElimina@Mauro Piadi: tu mio caro sei maestro nel comporre sonetti. Ti aspetto, allora...
RispondiElimina@Bruno: cosa vuoi che ti dica? Prova a inviare i testi. Vediamo cosa se po fa!
@tamango: benvenuta!:) Ti ringrazio dell'apprezzamento, che espresso da una poetessa "braverrima"(a mo' di Sabina)come te è particolarmente gradito:)
RispondiEliminaCondivido in toto ciò che hai scritto di Sabina.
@skip: grazie a te, Maria, che come al solito sai cogliere elementi profondi...
@il Monticiano: bravo Aldo! Le due poesie non sono in gara. Esse rappresentano due modi diversi di sentire e di esprimere i sentimenti.
RispondiElimina@stella: grazie, Stellì:)
@filo: ripropongo per intero il tuo commento perché mi offre l'occasione per chiarire un aspetto.
RispondiEliminaCiao Annarita, come dice la tua amica Sabrina, la tua poesia propone un contenuto di saggezza che appartiene a tutti, proprio per questo tu devi trovare il tuo personale sguardo sulle cose, gli accostamenti di immagini,le metafore, le parole che trasmettano le tue emozioni, il tuo modo originale di guardare.
Filo, penso di seguire già quel personale sguardo sulle cose ecc. cui ti riferisci. E questo lo dico senza presunzione alcuna. Scrivo praticamente da quando ho preso in mano la prima penna...
La storia di questa poesia è singolare. Non ho chiesto a Sabina di "metterci le mani". All'epoca, semplicemente la sottoposi al suo parere prima di pubblicarla perché non ne ero soddisfatta. Sabina spontaneamente volle "provarci" penso perché attratta dal tema...e così è venuta fuori una sua rielaborazione personale.
Sabina è stata bravissima perché entrare in un componimento altrui non è facile. In effetti "mettendoci le mani" l'ha resa propria.
Adesso, a distanza di alcuni mesi, rileggendo il mio componimento originale, non avverto più quel senso di insoddisfazione di allora perché penso che quando si compone qualcosa si è sempre se stessi anche quando quel qualcosa non ci soddisfa in pieno.
@gturs: già Rob! Sarà per questo che gli occhi hanno ispirato e continueranno ad ispirare...
RispondiElimina@Sabina: mia cara, non ho combinato nientediche e non sono geniale. Ho solo riportato la storia di "OCCHI..." così per come si è svolta.
RispondiEliminaIl mio verso, cui ti riferisci nel tuo commento Io non sono madre e quel tuo verso mi sembrava nudo, asciutto, quasi sacrificato per un'azione che è preziosa oltre ogni dire.:
Occhi di madre
che culla
il suo bimbo
vuole esprimere il sentimento universale del rapporto di una madre con il proprio bimbo, vissuto con serenità, equilibrio, e gioia. Una madre che culla così con semplicita il suo bimbo non ha bisogno di "allacciare i suoi occhi al piccino che culla" perché è già un tutt'uno con lui, semplicemente.
Io sono madre di due bimbi e non potrei intenzionalmente e sentimentalmente togliere nulla alla preziosità del rito antico che è racchiuso nel gesto di una madre nel cullare la propria creatura.
La terzina asciutta voleva cogliere ed esprimere questa essenzialità.
Scusate la lungaggine, ma quel verso è troppo importante.
Carissima Sabina, ti ringrazio di avermi dato l'opportunità di questo scambio fra menti e cuori.
Con affetto
annarita
E' sempre molto emozionante e toccante leggere qualcosa di tuo... Le tue poesie sono così dirette che riesono inevitabilmente a toccarti l'anima...
RispondiEliminaAnche la rielaborazione di Sabina è molto bella... però, è tutta un'altra poesia... Come se vuoi due aveste scritto 2 poesie diverse sullo stesso argomento, ciascuna col proprio stile e la propria personalità... e fare paragoni è impossibile...
Tutte e 2 comunciano qualcosa, vanno a toccare e a smuovere tasti che eprò sono differenti....
Spero che mi farai emozionare ancora presto con una delle tue poesie...
Veggie, l'apprezzameneto di una ragazza della tua giovane età, che riesce a cogliere il contenuto profondo di due diversi componimenti poetici sullo stesso argomento, è una vera delizia.
RispondiEliminaPer la prossima poesia, vedremo:)
Cara Annarita, gli occhi hanno sempre
RispondiEliminaispirato poeti e cantautori.
Questa tua poesia mi ha ricordato
una vecchia canzone napoletana.
"uocchie ca raggiunate senza parlà"
Traduz:Occhi che ragionano
lo sguardo, e il linguaggio
universale capito da tutti
Qui, la torre di Babele ha fallito!
Bravissime tu e Sabina.
Un abbraccione!
Concordo, rosy bella! Il linguaggio degli occhi è universale e va oltre le barriere linguistiche e di altro genere.
RispondiEliminaGrazie dell'apprezzamento.
Un abbraccio affettuoso.
annarita
Complimenti ad entrambe per la stesura della poesia-doppia che ho apprezzato molto. grazie, cara prof, e grazie anche a sabina che non smette mai di stupirmi. Un abbraccio ricco di amicizia e simpatia. Enzo
RispondiEliminaRagazze siete favolose, è emozionante come vi siete amalgamate, dare un giudizio, no, leverebbe la poesia che c'è nei due elaborati. Certamente ognuno a modo suo ha espresso il proprio vissuto, in tutte e due c'è una grande sensibilità. Gli occhi sono lo specchio dell'anima e i vostri sono, uno più speranzoso e l'altro un pò deluso. Grazie a tutte e due per questi versi, così veri e penetranti.
RispondiEliminaQuesto è un esempio di ecologia della mente, di interconnessione cognitiva, comunicativa, affettiva, emotiva....
RispondiEliminaSiamo tutti stupiti ammiratori di tanta sensibilità, compenetrazione, apertura e meditazione, sorriso e pianto, fiducia e delusione, felicità e sofferenza...
Eh sì care Annarita e Sabina, siete due spiriti che si incontrano con le loro specificità e con le loro polarità che convivono armoniosamente grazie alla POESIA!
Con "occhi ammirati"
france
Enzo, ricambio l'abbraccio, l'amicizia e la simpatia:)
RispondiEliminaPenny, cuginona virtuale, grazie dell'apprezzamento equilibrato e sensibile.
RispondiEliminaBacioni
annarita
Già, France, tu e Gaetano avete proprio ragione! Ecologia della mente, quali belle sensazioni esprime.
RispondiEliminaGrazie del bel commento.
Un abbraccio e a presto.
annarita
Ciao Annarita. Entrambe le composizioni sono molto belle. La prima è diretta, spontanea; la seconda è elaborata, ricca. Mi piacciono!!
RispondiEliminaGrazie, Serenella.:)
RispondiEliminaA presto.
annarita
Ciao Annarita, il bello di questa tua poesia è l'immediatezza, non c'è bisogno di "leggere tra le righe" come a volte succede con altri poeti.
RispondiEliminaI versi io li so apprezzare così!!
La tua amica Sabina aveva semplicemente espanso un pò cosa tu avevi voluto dire.
Un caro saluto!
Sirio, ti ringrazio dell'apprezzamento.
RispondiEliminaUn caro saluto.
annarita
Occhi che leggono
RispondiEliminae restano affascinati...
Un bacione.
Gli occhi di ciascuno di noi racchiudono un universo di emozioni, non sempre accessibile, comunque vissuto con intensità.La sensibilità è la chiave che ci aiuta a comprendere questo universo, ad esser vicini al nostro prossimo. Un caro saluto, Fabio
RispondiEliminaBella. Complimenti. Pubblicata nel mio blog. Oggi forse telepaticamente ho pubblicato una mia poesia dal titolo ''Nel tuo volto''.
RispondiEliminaVale