La fama è una lusinga
eleva agli altari
su un piedistallo
che vacilla.
Offri te stesso
non per rincorrere
il successo.
Incarnare una leggenda
sul nulla
non è onesto.
Accogli
l’appello del futuro
e vivi senza impostura.
Segna ai margini
brani e capitoli
della tua vita.
Cela i tuoi passi
come in contrada
occultata dalla nebbia.
Altri percorreranno
il tuo cammino
orma su orma.
Non spetta a te
distinguere
sconfitta da vittoria.
Mai devi tradire l’Uomo
ma vivere
e soltanto vivere
sino alla fine.
_________________
Leggete le altre mie poesie
Bellissima... sono proprio i falsi idoli che la società odierna insegue. Idoli che lentamente hanno soppiantato i valori veri. Il prezzo più alto? La perdita di un sentire comune in termini di comportamenti etici, la totale assenza di scrupoli nel voler raggiungere queste mete.
RispondiEliminaComplimenti e bravissima
Rosalba
Posso pubblicarla anch'io?
RispondiEliminaGrazie dell'apprezzamento, Rosalba.
RispondiEliminaUn bacione
Certo che puoi, Stella. Grazie mille.
RispondiEliminaSalutoni
Ancora una volta Annarita hai saputo dar "parola" ad un valore così bistrattato e dimenticato nel nostro tempo effimero: il valore dell'autenticità dell'Uomo, del vero Maestro, del Modello...che richiede umiltà, perseveranza, onestà intellettuale e non esposizione futile costruita sul vuoto interiore.
RispondiEliminaNella nostra società sembrano aver successo queste modalità..ma alla lunga il "piedistallo vacilla"è bene ricordarlo...
Grazie per queste riflessioni rese "poesia"...
france
E tu, cara France, hai saputo cogliere l'essenza del messaggio poetico ed esprimerlo efficacemente.
RispondiEliminaBacioni
annarita
Vivere tenendo fede ai valori dell’umanità, senza gloria e ostentazione, implica qualità e risorse interiori poco visibili che però oggi fanno la differenza.
RispondiEliminaUn tema che suscita riflessioni, complesso da tradurre e concentrare in versi. Complimenti!
Grazie.
RispondiEliminaPosso inserirti nel mio elenco, così non chiedo più?
Io distinguerei tra fama e danaro. Inseguire e desiderare la fama, per qualcosa che si fa o si è fatto, fosse pure il triplo salto mortale carpiato, non è male, per me. Il problema, semmai, è dopo. L'umiltà che hai posto nel raggiungere un traguardo non può essere compensata dalla presunzione che provi dopo averlo raggiunto.
RispondiEliminaIn questo senso, sono d'accordo sulla vacillanza del piedistallo: se mantieni umiltà e desiderio, non appoggi tutto te stesso sul piedistallo, e così ti salvi.
La poesia, comunque, è bella assai.
:)
Pa, il denaro non è stato citato perché in genere è una conseguenza della fama e del successo raggiunti. Ma il punto non è la distinzione tra fama e denaro. Essere orgogliosi dei propri traguardi è umano e condivisibile perché dietro c'è un duro e onesto lavoro. La poesia vuole stigmatizzare la ricerca vuota del successo e della fama a tutti i costi come se fossero dei valori ai quali ispirarsi,...e invece sono dei falsi idoli che hanno i piedi di argilla. E sappiamo bene quanti giovani siano oggi attratti da ciò. Grande fratello, per citarne uno su tutti, docet!
RispondiEliminaOffri te stesso
non per rincorrere
il successo.
Incarnare una leggenda
sul nulla
non è onesto.
Grazie del "comunque"!
abbraccione.
annarita
@Skip: scusa Mariù, pensavo di aver già replicato al tuo commento, che avevo letto questa notte!
RispondiEliminaVivere tenendo fede ai valori dell’umanità, senza gloria e ostentazione, implica qualità e risorse interiori poco visibili che però oggi fanno la differenza.
Proprio ciò è difficile, carissima.
Grazie di aver apprezzato.
Bacio.
annarita
Sicuro, Stellì, citando blog e autore:)
RispondiEliminaSalutoni di inizio settimana.
annarita
Cara Annarita, rileggo con piacere questa poesia. Sette terzine racchiuse in due quartine, come a contenere nella Terra, che è del quattro, la perfezione del tre e del sette. Ossia nell'uomo in bilico fra l'incertezza e la certezza. E traslato ancora alla Terra, fra il Polo Nord, fatto di solo ghiaccio destinato a sciogliersi, e il Polo Sud, ancora di ghiaccio ma su una solida terra ferma. Come a dire che la Terra segue la sorte dell'uomo.
RispondiEliminaUn ennalogo di raccomandazioni che aspirano di nascere, di veder sorgere l'aurora per il bene dell'uomo, la luce del "decimo" di natura celeste. Oggi il sorgere dell'aurora è per te che cogli gli applausi da tutti noi amici tuoi qui convenuti. Domani sarà per l'Uomo.
Gaetano
Annarita devo ringraziare io te e non il contrario :) Sei tu che ci hai omaggiato di tal prezioso contributo, noi non possiamo fare altro che imparare dalla tua enorme voglia di condivisione e saggezza!
RispondiEliminaUn bacione.
Raffaele
Annarita, ogni volta che leggo questa poesia,mi raccolgo in me stessa, e nel silenzio, medito.
RispondiEliminaUn abbraccione.
PS Cara Annarita, con il tuo permesso, lascio un caro saluto per Gaetano
Comunque è un intercalare, è una congiunzione. Accidenti, a volte nemmeno mi accorgo di fare delle gaffe, son come il povero Mike.
RispondiEliminaSulla fama avevo perfettamente capito cosa intendevi dire, c'è una fama che noi non stimiamo come degna di essere raggiunta, e però a questo riguardo non sono così restrittivo come te. In fondo se il GF è una competizione, fin dall'inizio, senza interferenze (non so se lo sia o meno, ipotizzo) quello che vince, se lo fa a onestamente, alla fine se lo è meritato, perciò se ottieni qualcosa per meriti, e se quella cosa non è palesemente illegale, dico che ha comunque una sua dignità. E poi, per fortuna, non tutti guardano GF e non tutti quelli che lo guardano sono lobotomizzati.
La poesia è bella, senza se e senza ma, o pebbacco!
:)
-lo so che scherzi, cosa credi...
Complimenti, sei bravissima!!!
RispondiEliminaUn caro saluto :)
Cara Annarita, porto la poesia anche da me , la metto come "ciliegina" su un post che ho preparato ieri, sembra fatta apposta, la tua poesia, poi mi dirai.
RispondiEliminaCara Annarita, ho voglia di pubblicarla subito, sono sicura che non ti manco di rispetto anche se non ti chiedo il permesso.Lo sento.
Un beso.
Cara Annarita, ho letto ciò che mi hai scritto a proposito di "scommesse"!!
RispondiEliminaVedo che ti sei cimentata con un tema non facile"il desiderio di fama, gloria,onori" affrontandolo da due diverse prospettive:come sentimento che mette in relazione gli uomini e cone idea/principio morale,che fondano questo tipo di comportamento.
I tuoi versi sono forti, incisivi,appassionati, quasi imperativi , coinvolgenti e dichiarano apertamente il tuo punto di vista che non si può che condividere.
Il bisogno di riconoscimento del proprio valore è un tratto tipico della natura umana,lo impariamo fin da piccoli e da esso dipende anche il nostro equilibrio mentale, ma quando diventa superbia, arroganza, sopraffazione degli altri non possiamo che condannarlo.
Complimenti, Annarita!
(Per quanto riguarda la mia parte: sto per concludere.)
Ciao, a presto.
Annarita scusami, ho scritto "scommessa" ma intendevo "promessa".
RispondiEliminaIl termine scommessa, pur non essendo del tutto fuori luogo,non esprime il senso della nostra precedente intesa.
Vorrei anche aggiungere che mi piace particolarmente il verso
"Cela i tuoi passi
come in contrada
occultata dalla nebbia", l'allitterazione della "c" in cela, come, contrada, occultata, crea un ritmo molto musicale.
Ciao.
Annarita, come sempre le tue poesie mi coinvolgono in mille riflessioni....ciò che hai scritto non posso che condividerlo.
RispondiEliminaUn caro saluto, roberta.
Gaetano, ti ringrazio per aver aggiunto, con il tuo commento, un pizzico di Numerologia e di Esoterismo all'interpretazione della poesia.
RispondiEliminaUn salutone.
annarita
Raffaele, e invece ti ringrazio sì, eccome! Tu, anche se giovanissimo (dovresti avere 23 anni se non ricordo male), sei stato il mio primo amico virtuale quando mi sono affacciata nella blogosfera e mi hai sempre aiutata con estrema generosità quando ho avuto bisogno del tuo aiuto! Non ti sei mai tirato indietro...come non ringraziarti? Ti sarò sempre debitrice, mio caro e giovane amico:)
RispondiEliminaCon affetto.
annarita
rosy, non hai bisogno di chiedere il permesso di salutare Gaetano:)
RispondiEliminaCi mancherebbe altro!!!
Ricambio l'abbraccio.:)
Certo che scherzo, Pa! Oh, pebbacco!;)
RispondiEliminaPino, sei molto gentile...ed io ho tanto da farmi perdonare perché non lascio commenti da te...però ti leggo!:)
RispondiEliminaSei una cara persona:)
E senti bene, Teo!
RispondiEliminaGrazie:)
Stella Filante, ti ringrazio di cuore! Tu possiedi una sensibilità e un acume rari...
RispondiEliminaAspetto la tua parte...la sto pregustando.
Non devi scusarti, avevo compreso!
Hai colto la musicalità dell'allitterazione...non fai che confermare quel che penso di te, mia cara.
A presto.
annarita:)
Ciao, Rob. Ne sono felice.
RispondiEliminaSalutoni
annarita
Una riflessione poetica che fa pensare a quanto poco valgono molti uomini del nostro tempo e a come sarebbe importante invece che l'Uomo ritrovasse se stesso insieme ai valori perduti.
RispondiEliminaAugurandoti buona giornata, ti lascio il mio saluto
Sito interessantissimo e sorprendente!
RispondiEliminaComplimenti e saluti da un'Estone che vive in Italia!
Un bambino operaio, la sera, guardava le proprie mani sporche di grasso che attorno alle unghie non veniva via.
RispondiEliminaIl mito da raggiungere: le mani pulite. Poca cosa, molti avevano mani pulite.
Il bambino cresceva, altri miti da raggiungere: il denaro, la fama, il successo o almeno la "migliore" prestazione a tutti i costi.
Salire su piedistalli sempre più alti, sempre più inutili e sempre più instabili.
Così, alle volte, le mani, la sera, erano sporche, ma nessuno le vedeva.
Annarita, sono i pensieri che ho avuto leggendo la tua insolita e bella poesia; certi pensieri mi inumidiscono gli occhi.
Ciao con un abbraccio
Ciao,Paola, una riflessione saggia e condivisibile la tua. Grazie per averla lasciata.
RispondiEliminaUn caro saluto.
annarita
@Pilland: benvenuto e grazie dell'apprezzamento.
RispondiEliminaA presto!
@demi: Angelo, aspettavo il tuo commento. Sapevo che sarebbe arrivato. Leggendolo, ho visto quel bambino operaio, e gli occhi si sono inumiditi anche a me.
RispondiEliminaPassa di qui, quando vuoi e puoi. Non troverai sempre poesie, ma a volte sì!:)
Un abbraccio.
annarita
Rileggo con piacere questa poesia che ho già apprezzato.
RispondiEliminaE' un componimento elegante che evidenzia le false chimere della notorietà,solo chi costruisce con impegno sulle fondamenta dell'onestà avrà edificato una solida costruzione.
Sei bravissima Annarita il tuo verseggiare in terzine e quartine è molto armonioso ed espressivo.
Un caro abbraccio.
Ma lo sai che mi hai fatto quasi commuovere, con questa poesia?! "Vivere e soltanto vivere sino alla fine"... parole bellissime, parole che mi hanno colpita e mi hanno scavato dentro... forse perchè è quello che sto cercando di fare... e spero prima o poi di riuscirci...
RispondiEliminaE tu sei sempre gentile, cara Annamaria:)
RispondiEliminaIl tuo apprezzamento mi fa molto piacere, come ben sai.
Un abbraccione.
annarita
...E ci riuscirai, Veggie, perché la tua voglia di vivere è superiore a qualsiasi richiamo.
RispondiEliminaUn caro abbraccio
annarita
Parlare di fama e successo, delle lusinghe che investono le persone bisognose di notorietà, peraltro in una società dell’avere e dell’apparire, è un dire molto interessante, uno scritto filosofico vero e proprio.
RispondiEliminaQui, Annarita, offri spunti per la ricerca di sè stessi, senza i pericolosi sogni ricchi di…vuoto interiore.
L’argomento si può applicare al vivere quotidiano ed al vivere privilegiato.
Mai tradire l’Uomo.
Complimenti. Sempre molto brava!
Saluto chi ti ospita, te e gli amici attenti.
Un abbraccio.
Sabina
Brava come sempre. E' anche nel mio blog.
RispondiEliminaUn abbraccio. Vale
Cara Sabina, le tue considerazioni sono un conforto per l'anima. Riesci ad andare sempre oltre...
RispondiEliminaTi ringrazio di aver condiviso il tuo pensiero.
Un abbraccio.
annarita
Grazie, Pier, di aver portato a poesia nel tuo blog.
RispondiEliminaUn bacione.
sorellina:)