05/07/10
Cascate
Cari lettori,
pubblico una poesia della carissima amica Maria Intagliata, docente di matematica in un Istituto superiore e fine poetessa. Ha infatti composto "Pi greco in versi", circa mille versi corrispondenti alle prime 999 cifre decimali del celeberrimo numero irrazionale trascendente pi greco. Maria è inoltre vincitrice di concorsi di poesia.
Lo so, lo so che questa è la seconda eccezione, ma come si fa a lasciare in un commento una meraviglia come quella che state per leggere? E poi, c'entro un po' anch'io nella genesi poetica di questi versi perché la mia cara amica afferma di avere tratto ispirazione da un post di Scientificando!
Cascate
Dagli aghi aguzzi
di un vecchio pino
pettini d' argento
al sole del mattino.
Su filari di schermi
fluttuanti
di cascate di rugiada
scintillanti,
sfiorato appena
da un lieve tocco delle dita
l'amato sorriso
s'accende dei colori della vita.
(Maria Intagliata)
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Etichette:
poesie
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Una meraviglia, armonia e immagini che prendono vita dalle parole.
RispondiEliminaComplimenti, alla cara Maria Intagliata e un grazie ad Annarita per averla pubblicata.
affettuosamente
annamaria
Cara Maria Intagliata
RispondiEliminaHai intagliato con il cuore
una superba cornice,
per le tue fluttuanti cascate
e pettini d'argento.
Con il tuo lieve tocco
hai acceso i colori
della vita e quelli
luminosi della tua anima.
Bellissimi!Mi piacciono.
Complimenti!
Complimenti anche a te
Annarita, che sai cogliere le cose belle e ce le offri.
Solo le anime belle
sanno donare spazio è voce
ad altre voci.
Te Annarita, il tuo amore per la scienza, il video che hai postato, tutto ciò ha contribuito in buona parte ad ispirare la tua amica Maria, alla quale rivolgo i miei complimenti, per indurla a scrivere una bella poesia.
RispondiEliminaComplimenti... mi è piaciuta molto!!!
RispondiEliminaGrazie per averla pubblicata.
Buona serata :-)
Leggendo la poesia,dopo aver guardato il video,si ha come la sensazione che l'autrice abbia voluto creare l'illusione del movimento: il ritorno alla vita nell'immagine di un volto caro e sorridente.
RispondiEliminaComplimenti alla bravissima Maria e grazie della pubblicazione!
Saluti
Anna
tenue e scorrevole come un ruscelletto di montagna. Brava Maria.
RispondiEliminaGrazie a tutti per l'apprezzamento nei confronti della poesia di Maria.
RispondiEliminaUn abbraccio cumulativo.
annarita
@Annamaria,Rosy,Il Monticiano, Pino Amoruso, Anna e Paopasc
RispondiEliminagrazie dei vostri bellissimi commenti: la meraviglia è quanto si ammira nell'immagine di Annarita a commento di questi versi modesti,ma nati dal cuore.
Un caro saluto.
Grazie ancora, Annarita!
Un abbraccione.
maria I.
Romanticissimi questi versi : ci vedo un volto che sorride ad un nuovo mattino, fresco di rugiada.
RispondiEliminaComplimenti, Maria!
Ciao
Adele
L'ultimo verso di questa delicata poesia sembra realizzare ed andare oltre il "non recidere forbice quel volto" di montaliana memoria: non solo il volto amato sfugge alla "cesoia" del tempo ed all'oblio, ma si ravviva di un sorriso radioso alla luce del mattino.
RispondiEliminaBrava l'autrice
saluti
chiara
Prima di tutto mi scuso per non aver commentato questa poesia in prima edizione. In quei giorni non smanettavo bene col computer o che so io.
RispondiEliminaComunque si è stabilita una felice intesa fra me e Maria che sorvolerà su questa mia confessione, avezza alle mie "stranezze". E poi per mia natura capita spesso che sono un "ritardatario", non mi si apre l'orizzonte di fatti mai al momento d'impatto relativo. Capita come ora che vedo la poesia a commento in una luce particolare, facendomi intuire cose un poco insolite fra un rivolo e l'altro della cascata simulata al video del post su Scientificando che sappiamo e che ha ispirato Maria. Insomma è stato utile prima passare per altri itinerari.
Si tratta della sua meticolosità da me rilevata sul suo conto e da lei stessa ammessa. In fin dei conti Maria è veramente di stirpe matematica, degna siracusana erede di Archimede.
Nel poemetto in versi su Pi greco, Maria nomina Archimede per ben 19 volte. Mettete pure che Archimede è un nome di 9 lettere, giusto in sintonia con i 999 versi del poemetto. E perché non mille? No! Maria ha stabilito così!
Ora agitate tutto questo, capovolgete e voilà ecco 666 ed un "nome d'uomo", anche lui capovolto, perciò 6 anche questo, Archimede (di un esagono a lui caro, quello per pi greco). Eh! "qui stà la sapienza"... Un vero delirio! Ma sto esagerando o no?...
Per capire Maria Intagliata non è tanto facile se ci si limita a "intagliarla" dall'esterno. Ma avete mai riflettuto sulla "bestialità" di Maria, e mi si consenta questo termine perché altri non la configurano meglio nella sua eccezionale pazienza nell'occuparsi di cose inanimate, della sua grande meticolosità . Un'accuratezza nell'animare la cascata simulata al video suddetta per trarne la vita, ci pensate? I poeti lo fanno ma con ciò che in toto o in una certa misura imprigionano cellule di vita, i fiori, le piante e persino il vento, la pioggia e così via. Maria Intagliata valica questo confine e per la sua natura, conciliante con i numeri e con tutto ciò che questi si traducono in pratica da intelligenza, che è nota con la sigla I.A., ovvero Intelligenza Artificiale, dà loro la vera vita che manca. E così con Maria Intagliata i robot parlano, ridono, piangono e pensano.
Quelle cascate, «Dagli aghi aguzzi / di un vecchio pino / pettini d'argento / al sole del mattino.» sono un'illusione? No sono vere e non solo generate attraverso un video, ma Maria Intagliata ha preso da sé una sua costola e la inserita nelle cascate.
Occorreva per farlo, la sua meticolosità da me rilevata sul suo conto e da lei stessa ammessa.
Sulla "bestialità", così concepita e immaginata ai limiti, mi sovviene quella di un famoso pittore, Domenico Zampiero, detto Domenichino. Egli nacque a Bologna nel 1581 e morì a Napoli nel 1641.
Il pittore, silenzioso e timido, introverso fino ad offrirsi alla pubblica derisione, dimostra che con assidua applicazione possono essere conseguiti risultati assai vicini a quelli prodotti dal guizzo del genio.
Domenichino, figlio di un calzolaio di una premiata bottega bolognese, era uno studente modello e trascorse così, come primo della classe, con tutti gli altri che gli dicevano, ah il Domenichino, ah il Domenichino e lui da vero secchione, secchiava il doppio per dimostrare d'essere all'altezza della propria fama di secchia storica assegnata alla grandezza del classicismo. Fu definito il principe dei secchioni. Egli aveva lasciato ogni cosa del mestiere delle scarpe per una rivincita microborghese. Era un piccolo testardo, Domenichino, un piccolo testardo dell'ultimo Cinquecento, privo di genialità improvvise, che avvampassero idee fulminee, ma silenziosamente cocciuto, e dotato d'una intelligenza meditativa che gli permetteva d'arrivare, pur in ritardo, a profondità insondate che stupivano parroci e clienti.
Complimenti Maria e grazie Annarita per la giusta e necessaria replica.
Gaetano
Di certo, sentir parlare di "bestialità" e associarla alla cara Maria nella sua poesia "Cascate", fa scandalo. Mai si pensa a parlare in tal modo per cose, poi, della poesia. Ma col poemetto "Pi greco" mi sono spinto là dove nessuna mente razionale nemmeno osa, capovolgendo tutto perché due sono sempre le verità.
RispondiEliminaColgo da un ermetista con i fiocchi, Giuliano Kremmerz il suo pensiero su queste cose.
Si arriva a capire quanto sia vicina Maria Intagliata a dare vita alle cose inanimate, a infondere in esse il soffio vitale e così animarle. Ecco che ella nell'attimo in cui si predispone attorno alla materia inanimata è come si determinasse un sacrilego connubio bestiale. E il mito è stracolmo di connubi del genere. Parole che scottano e perciò vi rifuggiamo sfuggendo alla notte e portandoci verso il giorno, verso la luce. Ma, così facendo, non siamo un po' tutti come Maria Intagliata?
Da "Dialoghi sull'ermetismo".
Per noi, per la nostra scuola, l'idea dell'uomo é una concezione complessa, sintetica, e, preso come tipo, astratta. Edipo scioglie l'indovinello. Sa che il mistero di tutta l'umanità risiede in quest'estremo zoologico tipo uomo. Idea complessa, perché dalla periferia visibile del corpo umano bisogna scendere alla disanima di tutto l'insieme dei fattori che costituiscono il glorioso animale pensante.
Ha un'anima? Uno spirito? Bisogna rifuggire dalla definizione esatta di queste parole. Filosofi, religioni, piccole religioni, sette, eresiarchi, si astengono dal definire l'anima. Ognuno dice anima, spirito, intelligenza, con un senso vago, indefinito, personale, molto spesso come una astrazione della propria personalità, come una cosa che tutti sanno, mentre nessuno si dà conto del significato e del valore di queste parole.
Spiritus è probabile che sia stato in origine il suono, il fruscio di una fiamma, del fuoco vivo acceso. Pir in greco è fuoco. Pira in italiano è una massa di tronchi che brucia. Più violento il fuoco, un soffio ne esce, spiritus. In principio dunque lo spirito fu determinato nel fiato, combustione con calore, forza di vento come emissione: spirare, respirare, aspirare. L'atto è vita animale. La idea spirito dovette essere compresa come tutta la sintesi della vita, perché senza la respirazione niente poteva né essere pensato, né realizzato e creato. Arrivato il vocabolo nelle mani dei raffinati, pratici agli spostamenti delle significazioni etimologiche, spirito fu tutto l'essere umano interiore, quel tanto di vita che sostiene il corpo umano, il fattore principale della sintesi uomo.
L'uomo che muore spira, cioè manda via il suo spirito e la carogna resta. Allo spirito si legò il significato di uomo interiore: a lui si attribuì tutto quanto non poteva diversamente essere spiegato: il pensiero, la funzione immaginativa, il ragionamento, e se qualche idea spunta nell'uomo che sembri fuor del comune, lo si crede ispirato dagli Dei, lo spirito ha raccolto il messaggio divino, o un Dio gli é disceso nello spirito.
Anima, parola identica. Dal sanscrito a tutte le lingue indoeuropee, la sua radice porta all'idea del soffio, del fiato, del vento, della vita. Anemos, in greco, é soffio, vento, aria. In latino anima é perfino odore.
"Alii (philosophi animam) esse dixerunt ventum, unde anima vel animus nomen accepit quod
graece ventus anemos dicitur".
Gaetano
Che sorpresa, ero passata per dirti BUON MARE, e mi trovo una poesia rinfrescante ed un lungo ed interessante commento di Gaetano, come sempre stupefacente.
RispondiEliminaBUON MARE.
Una delicata e soave poesia che racchiude in se il segreto di un animo sensibile, il desiderio di immergersi nel mondo che ci circonda, nella natura, nel creato.
RispondiEliminaUn omaggio alla vita e al vivere.
Grazie di cuore, Giusirames
Carissimo Gaetano, è sempre un grande piacere leggerti, soprattutto ora che, molto indegnamente, sono io l'oggetto di questa tua analisi profonda e significativa.
RispondiEliminaSei tu la vera cascata che arriva repentina arrecando un piacevole refrigerio al cuore ed alla mente, all'anima e allo spirito(?) di chi legge le cose belle che scrivi.
Riesci a cogliere perfettamente il mio pensiero, benchè solo scritto ed abbastanza complicato perchè, come tu scrivi ed è vero, lo confermo, è difficile capire Maria Intagliata.(Mi auguro che tale opinione non venga condivisa anche dai miei alunni, altrimenti...povera matematica!).Diversamente, non saresti Gaetano! Non sei stato tu a trovare il pi greco nella roccia e pure nel ferro?! O mi sbaglio?
Mi meraviglia e mi lusinga anche il modo in cui tu riesci a trovare
nel "mio pi greco" tutti questi elementi di grande significato, mentre io, che l'ho scritto, sono riucita al più a constatare che l'ultima cifra delle 999, da me utilizzate, era proprio il 9 e che questa istintivamente è stata associata al nome di Archimede, che chiude il "poemetto".
Riguardo alla poesiola che Annarita molto amichevolmente ha voluto qui pubblicare...che dire?!
Io l'ho scritta guardando il video di Annarita. E' stata semplicemente la trasposizione istantanea, resa in versi dalla mia fantasia, di quanto operato dalla scienza nel video, in qualcosa di simile, realizzato dalla natura in modo ancora più mirabile ed affascinante:
se immobili ci specchiamo in uno schermo d'acqua fluttuante, il nostro volto non si anima dello stesso moto?
Scusami, Gaetano,forse sto scrivendo delle sciocchezze...,ma io purtroppo non sono in grado di scrivere cose mirabili ed interessanti come le tue! Abbi pazienza!
Ti ringrazio infinitamente dell'attenzione a me prestata in maniera così inaspettata e probabilmente immeritata e ti auguro delle serene e spensierate vacanze.
Un caro saluto, Gaetano, stimato amico di "penna"!
Maria (non sono su facebook!)
Tre quartine di ....fresca delizia!
RispondiEliminaBrava, Maria
ciao
andrea
Hai ragionissima, non valeva la pena di lasciare questo piccolo capolavoro relegato in un commento...
RispondiEliminagrazie per averla pubblicata...
Bel connubio tra scienza e poesia, ovvero ragione e sentimento.
RispondiEliminaComplimenti all'autrice e a chi l'ha pubblicata
alex
Quest'originale poesia nata in modo così particolare è la testimonianza di come ragione e sentimento siano entrambi espressioni complementari dell'essere umano.
RispondiEliminaComplimenti
Giusy
Bella la poesia.
RispondiEliminaBuon fine settimana Annarita.
Partirò venerdì sera 16 per la Sicilia
non prima di pubblicare i miei saluti a tutti.
Ciao da Giuseppe.
Grazie a tutti per i commenti veramente...lusinghieri... e
RispondiEliminabuone vacanze! Anche a te Annarita!
Un caro saluto
maria I.
semplicemente meravigliosa!
RispondiEliminacomplimenti
sara
una piacevolissima ventatina di fresco! bella! complimenti!
RispondiEliminaciao daniela
Dal "giochino matematico" al "giochino poetico"!
RispondiEliminaComplimenti
Saluti
Anna e Giuseppe
Che fresche cascate...di sentimento nei versi di questa poesia!
RispondiEliminaGrazie Annarita per averla pubblicata.
Ciao e buone vacanze!
Lucy
Un ringraziamento a tutti, lettori abituali e new entry, per i vostri commenti. Mi scuso di rispondere cumulativamente, ma sono in vacanza con una connessione ballerina e di più non riesco a fare.
RispondiEliminaIn particolare, ringrazio Gaetano per lo stratosferico commento che ha lasciato.
Un abbraccio cumulativo.
è proprio brava sta ragazza. Ciao e goditi le vacanze!
RispondiEliminaCaro Enrico, farò del mio meglio. Fai uguale anche tu, mi raccomando!
RispondiEliminaChe singolare ispirazione e che bella poesia!
RispondiEliminaComplimenti all'autrice e grazie per averla pubblicata
ciao
lisetta
Una Poesia delicata che chiudendo gli occhi trasporta all'interno di un mondo fantastico e desiderato...
RispondiEliminaAnna e Peppe
Sono entrata in questo post attirata della frescura dell'immagine a fronte e vi ho trovato dei piacevoli versi lievi e freschi.
RispondiEliminaComplimenti alla brava autrice.Saluti
Fabiana