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Cari lettori, ancora un componimento dedicato a tutti voi.
L'essenza delle cose penetrare vorrei...
L'essenza delle cose
penetrare vorrei
sino a fugare
il dubbio che popola
le mie notti e i miei giorni.
Le radici delle cose
raggiungere vorrei
fino a comprenderne
le intime ragioni
e appagare l'anima.
La ricetta della Passione
se potessi scriverei.
I suoi ingredienti
in poche righe
da regalare fisserei.
Il principio coglierne vorrei
per svelare la sua legge.
Il suo nettare offrirei
come ineffabile cibo
per le anime e le menti.
Come rose nel giardino
versi pianterei
in cui effondere
il sentore della rugiada
l'alito della brezza mattutina.
Il prodigio della Natura
in essi incoccherei
quale dardo teso
verso il bersaglio
dell'Eternità.
"L'essenza delle cose"
RispondiEliminaTutto è solo essenza intorno a noi...
poche sono le persone che la cercano,tu sei tra quelle poche.
L'essenza delle cose, sono scritte dentro di noi, per trovarle dobbiamo scendere, calarci nella profondità del nostro -essere essenziale-
Stamattina, sono stata felice, di leggere questi versi,che con gli altri, tanto raccontano di te.
Buon bagno, buona giornata e che il mare sia una tavola blu!
Ti abbraccio
Cara rosy, grazie per comprendere...
RispondiEliminaUn abbraccio grande.
annarita:)
E' proprio per la penuria di chicerca l'essenza delle cose che spesso si sta al mondo con un grande disagio.
RispondiEliminaCiao Annarita...
è davvero intensa... e difficile.
RispondiEliminaDi questi ultimi tempi poi è ancora più ostica la tua ricerca e l'obiettivo che ti proponi.
Sarò pessimista, ma sento che la voglia infantile di mistero soffoca l'aspirazione di squarciare il velo dell'ignoranza e il desiderio di fondersi con la natura di tutte le cose...
Condivido la tua considerazione, Pia.
RispondiEliminaCiao...:)
Caro Nemesis, non posso darti torto...
RispondiEliminaSo bene che il mio è un desiderio difficile e ostico, ma non posso fare a meno di percorrere questa via...
Come al solito, sai andare in profondità.
Il tuo commento mi ha fatto molto piacere.
Un abbraccio
annarita:)
Come ha notato Nemesis è una lotta fra le due realtà (realtà? Si e no: ecco lo scontro-incontro). Ma finché è solo il desiderio a dominare (anche qui il dominio non ha senso) la Vittoria Alata mai si profilerà. È tutto illusorio ciò che il desiderio genera: ma è di per sé vitale se pur nella provvisorietà. Come far sorgere la volontà, ferrea per giunta? Non c'è nulla che possa farla profilare eccetto la necessità. Di qui la Nemesi che cambia le carte in tavola togliendo appigli vitali per mettere l'uno di fronte all'altro, l'infante e il suo presunto angelo sul quale cominciano a sorgere dei dubbi sulla sua natura di "custode". Questo è il giorno in cui ogni cosa del mistero comincia a svelarsi ma a che serve? Essere e non essere si mostra in tutta la sua orrida dimensione. Lotta senza quartiere con l'angelo fino e oltre il sorgere dell'alba. Ed a ogni "risveglio" una briciola di un nuovo mondo in cambio di perdite umane di una lotta vergognosa, irripetibile. La morte è invincibile sol per questo: ti serra le labbra se non per tradurre la parola in un altra indecifrabile. Dove l'essenza? Non lo sa nemmeno il gladiatore che sa di dover combattere giorno dopo giorno con "lui", il vile nemico in te che usa la sua arma migliore, la malia senza mai mostrare il suo elmo d'oro. Ma capita e questo è un segno di cedimento che ti dà forza e coraggio. Si impara a essere "cacciatore" la cui arma migliore è la pazienza bestiale fino all'inverosimile. Per ogni gladiatore dell'arena del mistero c'è modo di sperimentare la lotta sul piano materiale che, per altro, gli è completamente estraneo, poiché si rende conto di essere qui come un fantasma. Egli cerca di afferrare un oggetto ma lo trapassa facendolo impazzire. Ma egli conta sempre sul suo vero corpo delle sensazioni che è come in coma profondo. L'angelo sa che deve essere così perché anche lui esiste su questa base. Ogni giorno che passa c'è pronto un nuovo corpo in coma che non è del gladiatore (non lo sa ma è come se fosse un suo compagno che egli stesso è costretto uccidere sull'arena), una parte di esso è come se fosse anche suo... e dell'altro, il vile. Che scenario orrendo! Come quelle storiche crocifissioni sulla via di Roma antica, di Spartacus ed i suoi compagni di rivolta...!
RispondiEliminaEcco la vera essenza delle cose, ma non per la poesia... Poesia che vorrebbe sfiorare, lambire solo le egregie cose dove l'amore alberga. Dappertutto eccetto che nel mistero. Non è posto per l'amore il mistero. Ma è una calamita che tutti attrae prima o poi.
Che dire, Annarita? No non farti "attrarre" sei una donna, una madre, una femmina che ama e palpita ma anche una bambina e la vita non può rinunciare a te.
Gaetano
Hai ben incarnato il desiderio di ogni uomo! Peccato che poi si finisce con l'accontentarsi di risposte parziali! Buon mare!!!
RispondiEliminaL'anno scorso ero in vacanza in PUglia e sono venuta nella tua zona solo un giorno, ma è stato molto deludente. Il mare era pieno di erbacce lunghe, marroni egalleggianti. Spero tu sia più fortunata!
Considerazioni molto forti le tue, caro Gaetano.
RispondiEliminaMi consigli di non lasciarmi "attrarre"...è qualcosa di molto difficile da mettere in atto. Non saprei...
Ti ringrazio molto.
Un abbraccio.
annarita
Già, Maria Stella.
RispondiEliminaMi dispiace che tu abbia preso male l'unico giorno in Puglia.
In effetti, l'anno scorso ci sono state molte mareggiate con conseguente affioramento di alghe.
Per quanto mi riguarda, non ci sono pericoli. Conosco bene i luoghi e so dove andare a trovare il mare buono in ogni circostanza...
Un salutone.
annarita
Io trovo in questi versi non solo una intensa spiritualità ma anche il desiderio di chi, aduso alle scienze, vorrebbe andare sempre più in fondo nei misteri della vita. Sono tornato oggi dopo due settimane in Corsica e così ho pensato di passare a salutarti. Un abbraccio e, a presto, Fabio
RispondiEliminaChe bello quando ti "lasci andare" ... :)
RispondiEliminaCaro Fabio, hai fatto bene a passare di qui e a lasciare le tue impressioni. Immagino che le due settimane in Corsica siano state stupende...
RispondiEliminaUn abbraccione e a presto.
annarita
Che bello, Elena, quando fai sentire la tua voce da queste parti...:)
RispondiEliminaHo letto con immenso piacere questi versi di poesia molto sentita...mi piace tantissimo.
RispondiEliminaUn caro saluto
Paoletta, grazie del passaggio e del commento.
RispondiEliminaUn abbraccio e a presto.
annarita
L'essenza delle cose...la ricerca...ma fino a dove?
RispondiEliminaL'essenza delle cose è dentro o fuori di noi?
E se vogliamo arrivare fino alla vera essenza, fino a fugare ogni dubbio...che ne sarà del mistero che ci angoscia ma in un certo senso ci protegge, ci fa credere, sognare, sperare...
Troppo lontana dall'essenza della scienza?
Scusa Annarita per queste riflessioni ad alt voce che i tuoi versi hanno sollecitato...
TVB
france
Ah, Annarita...Mi sa che viaggiamo su binari molto simili, anch'io come te sono sempre alla ricerca "dell'essenza delle cose....", mi sa che ci siamo trovate per davvero!
RispondiEliminaI versi sono bellissimi, come sempre...
Si cerca sempre di poter toccare con mano... di afferrare tutto ciò che ci circonda... nella speranza forse di poterlo comprendere veramente... Ma niente è più astratto di tutto ciò che ci sta intorno... l'essenza è tutto e niente, dicotomia allo stato puro... Forse ricercare l'essenza delle cose è solo un percorso che facciamo per arrivare a noi stesse...
RispondiEliminaCara Annarita, sto attraversando un periodo della mia vita di stretto razionalismo. Capisco il tuo profondo desiderio di cogliere i principi, che esprimi con semplicità e possesso della tecnica, lo comprendo perchè è un desiderio che ho sempre avuto nel mio passato girovagare tra dottrine misticheggianti. Poi, complice un episodio di quelli che ti segnano, sono arrivato alla conclusione che l'essenza delle cose non fa per me, che sono forse più portato a cogliere l'essenza della superficie, delle piccole assurdità della vita quotidiana, senza farmi troppe domande sul perché accadono. Da qui la mia vena disincantata e umoristica. Comunque ciascuno ha le sue strade da seguire, se è vero che i raggi di una circonferenza sono infiniti ma il centro è unico. Per me, ho scelto di non abbandonare la calda cuccia di un punto della circonferenza. Una domanda: perché non partecipi al 2° concorso internazionale di Poesia Scientifica indetto dall'UAAR di Venezia? (io ho vinto il primo, eh eh). Qui trovi il bando: http://www.uaarvenezia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=121:2d-concorso-poesia-scientifica
RispondiEliminaCiao.
Ti trovo impetuosa, Annarita.
RispondiEliminaPiù che potente, come la forte donna simbolica che tutto intuisce nell'arcano "la Papessa" dei tarocchi. Si inizia il tragitto iniziatico, ci si sdoppia e lo si porta alla comprensione con un cammino ascetico faticoso e domande e scelte e decisioni. Sei la Dualità, il nodo duplice da cui tutto si dipana, sei, oltre tè stessa , anche l'altro . E' questa la via del saggio che comporta il dubbio perchè c'è vita nel "cogito" cartesiano. Sei il DESIDERIO UNIVERSALE, sei portata in avanti, sei il futuro che richiama il passato con quesiti profondi, sei tutto ciò che non è scialo, non sciupìo di cose, e leggerezza e apertura ai sentimenti. Ci si ferma, Ci si interroga e si interroga ci si domanda e si domanda, Si nutrono i dubbi ed in premio, strade più ampie da percorrere.
Diventi e sei di femminile magia, che è così che la vita sorge e si protende, con la bellezza di versi cesellati che portano in volo le cose grandi che fai riatterrare con un bagaglio ricco, ma non pesante.
Ti abbraccio forte.
Sabina
(xDanisx)
Ad esempio, concetti come quello di tragitto iniziatico mi provocano incoercibili scoppi di ilarità.
RispondiEliminaPOPINGA:
RispondiEliminaSicuro che gli scoppi incoercibili di ilarità abbiano qualcosa di razionale?
Lietissima di averti stimolato il riso, bada bene che il passato misticheggiante e i premi di poesia scientifica, che accoglierai usando il lobo frontale e non certo l'emotività limbica, non ti si ripropongano come la peperonata, stimolati dall'irrefrenabilità. Di questi tempi occorre badare alle concretezze e le certezze. Occhio anche all'assetto mascellare.
Ciao,
Sei simpaticissimo,quasi come me...
Sabina (Danis)
POPINGA
RispondiEliminaNon scoppiare, ti prego. Potrebbero esserci vittime innocenti e questo è razionalmente inammissibile.
Avanti, ripetiamo insieme un mantra rilassante "Calda cuccia.aum.circonferenza.aum.Calda cuccia.aum, circonferenza..."
;-)
Sabina
(danis)
Una poesia profonda e raffinata, parole che accarezzano l'anima.
RispondiEliminaLa natura delle cose, un concetto che nasce per desiderio del sapere e che da sempre interessa l'uomo, la vera essenza, scientificamente ci sono delle risposte, ma sin dove arriva la mente umana? Di qui scaturisce il tuo bisogno di chiederti in versi i vari perchè. Davvero una lirica elegante, pregna di significato.
Credo che la ricetta della passione viva in te: ogni cosa che fai ne trasuda.
Goditi lo splendido mare Salentino, dalle acque verdi e cristalline.
Un abbraccio affettuoso.
Annamaria
La peperonata la digerisco benissimo. Proprio non mi vanno giù le tisanine di erbe orientali, il tofu, i minestroni macrobiotici e, soprattutto, la salsa di soia. Viva la grassa carnalità del lardo e di ogni parte del santo porcello!
RispondiEliminaScusa, Annarita, adesso la pianto.
Cara Annarita, hai scritto con questa poesia , l' inquietudine che sento, il male di vivere, l' angoscia, hai fatto un capolavoro. Ciao.
RispondiEliminaSono più di mille GRAZIE per il componimento che hai dedicato a tutti noi e che ho volutamente letto e riletto.
RispondiEliminaMa mica ho detto di ingurgiate le tisanine? Piuttosto se ami il lardo, te lo posso procurare fresco. Il maiale lo facciamo piccolo, non come la porchetta romana, abbrustolito al forno.Deve essere da latte e con la crosta non elastica. Ti consiglio anche di provare i ravioli di formaggio fresco cotti nel brodo di pecora. Per il sugo, noi usiamo lepre o altra carne di quelle che hanno pascolo, non nutrite con le farine di allevamento. Non è mica uno scherzo! Un vermentino fresco per aperitivo ci sta d'incanto e poi un rosso corposo. Cin cin:-)
RispondiEliminaAnnarita, davvero puoi dare il mio recapito a POPINGA.
Sabina
(danis)
Cara France, credo che il ricercare l’essenza delle cose sia un problema antico quanto l’uomo.
RispondiEliminaLa filosofia ha dato nei secoli diversi significati a tale termine. Il termine essenza (greco ousia, lat. essentia) è nel linguaggio comune corrispondente a quello di sostanza (dal greco upocheimenon, e in lat. substantia).
In filosofia con questa parola si intende il fondamento di ciò che realmente è, ovvero ciò per cui una certa cosa è quello che è, e non un'altra cosa. O ancora: il nucleo fondamentale e immutabile dell'essere specifico, contrapposto alle affezioni o accidenti, che sono inessenziali.
Ousia, è il nome in Antico Greco formato dal participio presente femminile del verbo greco "essere", einai, (equivalente in italiano a "essere, creatura, persona").
La parola ousia viene tradotta in italiano indifferentemente come essenza o come sostanza.
Il termine con cui Platone indica l'essenza è "idea" che si contrappone all'opinione sensibile, la "doxa".
Per Aristotele l’essenza delle cose è l’essere che viene prima e che sta alla base di tutti gli esseri particolari. L’essenza, per Aristotele, “inerisce la sostanza”, quindi per ritornare alla tua domanda: “l’essenza delle cose è dentro o fuori di noi?” Essa è dentro e fuori di noi, aristotelicamente ragionando.
Si sono poi occupati dell’essenza Agostino d’Ippona e Tommaso d’Aquino ed altri…come Duns Scoto, Locke, Hegel, Schopenauer, Husserl…
Per quanto mi riguarda, sto considerando l’essenza metafisica delle cose (mi sento più vicina ad Hegel e Schopenauer)…e la metafisica è la scienza suprema, la madre di tutte le scienze.
Il Mistero? Ha indubbiamente il suo fascino,…ma per quanto mi riguarda voglio comprendere…
E’ una pulsione molto forte, che supera in me il fascino del Mistero.:)
Ciascuno di noi è fatto a suo modo e non è detto che ce ne sia uno migliore dell’altro.
TVB anch’io.
Cara Miriam, sono felice di averti come compagna di "viaggio".
RispondiEliminaUn abbraccio
"...Forse ricercare l'essenza delle cose è solo un percorso che facciamo per arrivare a noi stesse..."
RispondiEliminaForse Veggie, forse..Dipende da noi.
Pop, Sabina, siete straordinari e simpaticissimi entrambi. Se volete continuare, per me non ci sono problemi.
RispondiEliminaRingrazio entrambi di allietare questo mio spazio.
Un abbraccio
"La natura delle cose, un concetto che nasce per desiderio del sapere e che da sempre interessa l'uomo, la vera essenza,..."
RispondiEliminaCara Annamaria, proprio così.
Sei sempre gentilissima e profonda nelle tue considerazioni.
Un abbraccio
Teo, sono felice di aver toccato le tue corde...
RispondiEliminaUn abbraccio
Caro Aldo, "mille grazie" sono una quantità esorbitante...mi basta sapere che hai apprezzato.
RispondiEliminaUn abbraccio
Annarita, ti ringrazio per la pazienza oltre che per la poesia.
RispondiEliminaSabina, ti ringrazio per l'invito, ma mi ispira poco traversare il Tirreno per bere brodo di pecora. Non sa di "selvatico"? Però, il porceddu...
Ciao Annarita, scusami se vado fuori post ma occorre il tuo aiuto per diffondere un importante iniziativa. Appena puoi passa da me. Ti ringrazio!
RispondiEliminaAnch'io ringrazio Annarita per la poesia e la simpatia.
RispondiEliminaPopinga, il brodo di pecora non si beve. Serve solo per cuocere i ravioli con pasta stesa a mano ed il formaggio che non si trova in continente. Sono ottimi perchè il ripieno è molto saporito.Il porceddu non si può perdere, è buonissimo e con un forno moderno, si forma su "croxiu" cioè la crosticina croccante...Pensaci, e sappi che del niu eig ne ho le scatoline piene anche io...Per dessert propongo le famose "seadas" che vengono fritte e servite con miele di corbezzolo, pregiato perchè dal retrogusto amaro. Li ci sta bene s'Anghelo Ruju come vino da dessert...
Un saluto per te.
Sabina.
Annarita, dici di conoscermi e poi ti meravigli per ciò che dico quando ti consiglio di non lasciarti "attrarre". Lo sapevo che è qualcosa di molto difficile da mettere in atto. Lo so che la pulsione in tal senso in te è molto forte, come tu dici. Ma è stato solo un tentativo senza assoluta convinzione. Ti sei dimenticata che tempo fa si parlò fra noi di mie impressioni sulla tua foto. Adesso lo posso dire sfiorando la cosa perché la poesia a commento mi incoraggia a farlo.
RispondiEliminaPerché di questa foto? Perché è su di essa che si imperniava allora una certa mia lettura composita quasi che fosse un singolare e misterioso ritratto d’artista quasi sfuggente. Si tratta evidentemente della tua suddetta pulsione verso l'ignoto. È una cosa che sconfina dai domini della scienza, anche se è la geometria a costituire da impalcato strutturale per reggere deduzioni immaginate da me secondo un mio modo personale interpretativo. Dunque nulla che si leghi anche a concezioni come quelle suggerite dai critici d’arte per entrare, come si suol dire, dentro l’opera. Un esempio? Uno dei miei lavori del genere, mettiamo quello sulla Monna Lisa di Leonardo che tu hai pubblicato. Ma soprattutto nulla di concreto da legarsi alla tua spiccata personalità professionale di docente, per giunta delle scienze esatte, la matematica.
Eppure, con una simile statura, che non dovrebbe minimamente cedere e tanto meno scalfirsi al cospetto di concezioni della surrealtà, come sarebbe possibile pervenire all'essenza delle cose che tu cerchi di sfiorare? Con la sola vena poetica e con la filosofia. Conveniamo tutti in coro che la poesia e la filosofia si dimostrano eccezionali alleati in te, ma non basta. E dove dunque il mezzo, la cavalcatura, la forza, per valicare il confine del mistero ove molti perché potrebbero avere risposta?
Si tratta del tema analogo a quello di Monna Lisa che Leonardo ci ha trasmesso con la sua icona capace di fare da madrina per viaggi verso l'essenza delle cose, appunto.
Gaetano
No, caro Gaetano, non mi meraviglia affatto il tuo consiglio di non lasciarmi attrarre...
RispondiEliminaHo solo osservato che le tue considerazioni sono molto forti. Cosa che confermi con questo secondo commento, riuscendo ad andare molto a fondo in quello che è il labirinto dell'animo umano.
Un abbraccio
annarita
Toc toc, permesso?(Per rispetto alla lettera di mamma ornella, lascio qui i miei auguri)
RispondiEliminaTanti auguri alla padrona di casa, alla professoressa che tanto ci insegna, e sopratutto alla donna umanistica che sei. Un bacio all'amica. AUGURONI!
@rosy: grazie ancora, tesoro di amica che sei.
RispondiEliminaTVB
annarita
Annarita, una bellissima poesia la tua, soprattutto in periodi come quelli in cui viviamo, dove si bada più alla quantità che alla qualità. L'essenza non è una parola è una realtà e va percepita altrimenti si riduce a numero: tu l'hai fatto capire benissimo il concetto.
RispondiEliminaCiao Diana Bruna
Quantità-qualità richiama il frommiano binomio avere-essere. E purtroppo di questi tempi il primo ha la tendenza aprevalere sul secondo.
RispondiEliminaGrazie dell'apprezzamneto, Diana
Un salutone e a presto!